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Camminando si apre il cammino

Ruvido

Quando il Signore disse “date voi stessi da mangiare”, i discepoli rimasero perplessi. Ma come si fa a sfamare una folla di cinquemila uomini con cinque pani e due pesci?

Quando io e mia moglie ci promettemmo sposi nella penombra della Porziuncola, fra Max ci lesse proprio questo brano del Vangelo. Ci annuncio’ che il nostro poco basta, le nostre povertà non saranno un limite, perché tutto ciò che è offerto, nostro Signore lo trasforma. Perché l’amore non segue le leggi della fisica.

L’amore più lo dividi più si moltiplica.

Il nostro cammino di sposi cristiani è stato bello, ricco di frutti. In Francia e poi in Germania abbiamo incontrato altre coppie bellissime, raramente cristiane. Abbiamo visto altezze di maturità nell’amore umano che mai avrei immaginato. In questi contesti abbiamo sempre detto che eravamo cristiani e le nostre discussioni procedevano ai massimi livelli di ecumenismo universale. Tu Tarzan, io Cheeta ed ognuno se ne tornava a casa convinto delle proprie scelte. Ma una suora malefica di Assisi, nostra amica, circa un’anno fa ci mise piuttosto in crisi: “bello, allora che differenza passa tra voi ed una coppia di atei, o di mussulmani?”. Classico intervento a gamba tesa da suora. L’arbitro lascia correre, e noi?

Scena muta.

Serio. Abbiamo fatto scena muta. In un rapido confronto mentale con noi stessi mi risulto’ in maniera ancora più chiara che suddette coppie amiche nostre - sono tendenzialmente più unite di noi; si relazionano meglio con i figli; hanno vite più ordinate; c’hanno pure il lavoro e la casa … ! La suora ci fece notare che essere cristiani include anche parlare del Signore. Ma che dire a persone che conducono una vita migliore della tua?

Da allora ne sono passate di cose, inclusi un figlio nuovo di zecca, un pellegrinaggio a Medjugorje, due testimonianze ad Assisi e … la preghiera del mattino. Qualcosa è cambiato in noi. Non credo di saper ancora rispondere alla suoraccia, ma quello che so è che Gesu è una persona e la mia relazione con Lui e mia moglie è il motore della mia vita. E ancora: “Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti” (Mt10,27). Quindi eccoci qua.

Parafrasando il buon vecchio Pietro: non posseggo ne’ argento ne’ oro ma almeno un blog per raccontarvi la nostra storia di Salvezza lo possiamo scrivere!

E poi c’è dell’altro. Abbiamo il sogno di andare più in profondità. Vorremmo poter condividere questa gioia attraverso dei video, dei documentari di evangelizzazione. Storie di persone che vale la pena raccontare, avendo trovato Cristo e la Vita. Riflessioni. Immagini. Un modo ulteriore per condividere. Con Federico e Marco ci stiamo già lavorando. Stiamo partendo da zero, aquistando telecamera, microfoni, obiettivi (ebay I love you) … e stiamo cercando come finanziarci.

Inizialmente volevamo raccontare la storia di Chiara e Enrico nell’ottica del rispetto della vita. Ma Enrico stesso ci spiazzo’ con un commento. Secondo lui, il punto centrale della questione non é la loro storia, seppur coraggiosa e piena, ma nel fatto che Chiara è morta felice. E mentre ci raccontava tutto questo i suoi occhi erano sereni, erano limpidi. Aggiungo io, non solo Chiara è morta felice ma ha lasciato intorno a se frutti di bene come gioia, speranza e amore. Tutto questo è scandaloso, è assurdità. Non ne conosco di storie così a parte S. Francesco e simili. Chiara aveva capito o sperimentato qualcosa per poter vivere nella gioia ciò che più ci terrorizza della vita. Qualcosa che nella mia vita e nella tua manca. Cos’è dunque? su questo stiamo lavorando.

A luglio incominciamo a girare.