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Quando la crisi diventa cammino

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“Ci siamo lasciati perché siamo entrati in crisi” – quasi come se fosse una strada da evitare, e se la si imbocca il destino è uno solo: finirla. Invece ancora una volta ho avuto modo di credere che non è propriamente così, che il passaggio obbligatoriamente successivo alla crisi non è dividersi, spesso per sempre. Non è qualcosa di irreversibile da cui non si può tornare indietro! Ho guardato a me, a noi, ed effettivamente mi sono resa conto che le crisi inevitabilmente accompagnano la coppia, perché Essere Coppia è essere in continuo mutamento, in continua evoluzione. L’importante è dare un nome alle crisi, percepire “le spie rosse” ed affrontarle. Le crisi sono passaggi quasi obbligatori nella coppia, ma non sono preavvisi alla morte di una coppia! Einstein diceva l’unica crisi pericolosa, è la tragedia di non voler lottare per superarla. Ma effettivamente Einstein non aveva tanto torto!

Quanto ci impegniamo, seriamente e con dedizione a cercare di dare un nome ai nostri mostri? Spesso in una coppia è troppo faticoso comunicare, ascoltarsi, accogliersi, guardarsi negli occhi mettendosi di fronte alle proprie schifezze e cercare di riparare. E’ troppo scomodo sapere che l’altro ha bisogno di essere accolto in tutto il suo essere, e dico tutto, quindi anche le cose che a noi ci vanno scomode, ci fanno male!

“Io proprio non ce la faccio a tollerare una cosa del genere! E poi IO per stare con lui dovrei starci così male? IO devo passare in secondo piano, IO mi devo adattare? assolutamente non ci sto, lo lascio!”

E’ troppo poco da uomini e donne forti aprirsi profondamente e sputarsi in faccia tutto, anche i proprio malesseri più profondi dietro i quali si nasconde solamente un grosso bisogno di tenerezza! E’ una cosa da sfigati! Eppure oggi si è bravissimi ad azzuffarsi per le cose più vitali per una coppia, tipo “stasera non ho voglia di scendere, me ne voglio stare a poltrire” oppure “Ma non è questa quella che volevo! mi hai regalato questa borsa ma io volevo quella dell’altro stilista!” Apriti cielo….

“Naaaa io sono forte, faccio tutto da solo e non devo chiedere nulla a nessuno”

Funziona così, soprattutto per chi come me spesso è troppo intento a costruirsi corazze anziché abbatterle per farci entrare finalmente un buon medico! è veramente troppo faticoso aprirsi e donarsi l’un l’altro per quello che si è! darsi un pizzico sulla pancia per condire la relazione di tutti quegli ingredienti che ne danno il sapore, quello vero! la responsabilità, il sacrificio, la costanza, la dedizione, la tenerezza, l’umiltà riconoscendosi bisognosi, l’impegno! Mamma mia quanto sono antica…ma che sto dicendo? Oggi è il sesso a dar sapore alle storie!

Veramente è troppo faticoso, è difficile, come si fa? Spesso ci si affanna cercando soluzioni alla crisi al di fuori di sé, al di fuori del noi. Ieri mi sono soffermata, forse per la prima volta più attentamente, sul fatto che il primo figlio della coppia è la relazione della coppia! E appunto il fidanzamento è il tempo di grazia che ci viene donato per cominciare ad educare questo figlio, dargli delle basi solide per non ritrovarsi impreparati quando un giorno vivremo insieme sotto lo stesso tetto, e le probabilità di ricorrere alla scusa del poltrire saranno davvero ridotte! La soluzione è in noi, nella nostra voglia di volerli combattere i mostri! Non lasciare che loro vivano indisturbati nella nostra relazione, togliendole la linfa poco a poco. Bisogna avere a cuore prima di tutto e più di tutto questo primo figlio. Avere la consapevolezza che questo bambino spesso potrebbe trovarsi a vivere momenti così difficili di fronte ai quali l’unica via possibile sembrerà quella di scappare. Forse questa è l’ultima via da intraprendere. Ma tutti dovremmo insegnare ai nostri bambini non che i mostri non esistono, ma che i mostri possono essere combattuti! Solo se si combatte insieme la crisi può divenire invece un passaggio. Un passaggio a qualcosa di meglio, a qualcosa di nuovo, a qualcosa di fecondo per questo figlio!

Le crisi sono inevitabili, ma se riconosciute le “spie rosse” e affrontate possono diventare le più grosse feritoie dalle quali far entrare la luce necessaria per intraprendere insieme una nuova via e spesso far rinascere un rapporto sull’orlo del baratro. Dalle ferite si sperimentano nuove strade. La crisi porta ad una maggiore fecondità che da un senso alla nostra storia, dona quel desiderio di ritrovarsi dopo essersi per un attimo allontanati. Un buon ingrediente per tutto questo è un’autentica comunicazione, ascoltarsi per accogliersi. Ma non la “comunicazione del fare e del non fare”, ma quella degli animi. Comunicarsi e donarsi per quelli che siamo, abbracciare l’uno la storia dell’altro facendo così piena esperienza dell’Essere Noi! Che cosa bella! che emozione! guardarsi negli occhi, Amarsi immensamente e abbracciare reciprocamente le proprie storie! Ognuno di noi ha una storia e tutti, nessuno escluso, sicuramente si porta dentro delle ferite che se andate in cancrena ammalano la relazione con se stessi e con l’altro. Donarsi anche quelle è l’esperienza più vera d’Amore che si possa fare! Comunicarsi le paure, le debolezze, le tensioni, da dove nasce il nostro stare male è fare vera esperienza del NOI, Io e te uniti in un unico spirito, nelle cose belle e in quelle brutte!

“Vivo con te le tue ferite, abbraccio con te la tua croce” è l’espressione che più mi fa sentire viva e felice, quando mi faccio Cireneo dell’altro, e quando me la sento ripetere nei momenti in cui sento forte i chiodi nelle mani e vorrei solamente saltare giù da quel pezzo di legno. L’ho scelto, ho scelto Dario tutto intero, per quello che è! E non potevo fare scelta migliore. Quando penso a noi e scrivo, tra qualche lacrima, mi passano davanti agli occhi tutte le innumerevoli prove, i momenti difficili, le crisi che ci hanno sempre profondamente messo in discussione, spingendoci quasi a dire NO ad una storia troppo impegnativa, troppo faticosa, con troppe cose da costruire e spesso riparare. Ma Cristo è morto per poi vincere la morte! E la morte grazie a Dio, non ha mai avuto l’ultima parola. Cristo ci ha sempre uniti in un Amore Forte che ci ha fatto saltare dalle più alte montagne, certi che qualcuno ci avrebbe sorretti!

“Tu ti comporti così e mi fai male, questo tue essere in queste circostanze mi fa male”

…però io lo so, lo fai perché hai quella ferita dentro! ma io accolgo anche quella, e la curo insieme a te! Questo dovrebbe essere l’atteggiamento di ognuno di fronte all’altro, un atteggiamento di accoglienza e non stare sempre lì a condannare! Ma quanto è difficile….

per questo c’è bisogno di tanto perdono in una coppia! Che non significa dimenticare le offese, accartocciare tutto come se niente fosse…ma per-donare, per offrire gratuitamente qualcosa all’altro e per Amare alla stregua di un Dio misericordioso che instancabilmente pone fiducia in uno come me.

La tenerezza dovrebbe essere in porzione doppia, meglio tripla in ogni coppia! Dietro ogni malessere del noi c’è sempre fame di tenerezza! Padre Giovanni al corso fidanzati ad Assisi ce l’avrà ripetuto qualcosa tipo… ogni minuto! Siamo sempre di corsa, troppo distratti, troppo stanchi, forse un po’ troppo orgogliosi e non si ha mai tempo per viversi una tenerezza. Vedi me, Proprio anti-affetto, tutta la mia dolcezza sembra essere andata a male, qualcosa tipo uno yogurt scaduto!!! Ma Dario dice che sto facendo passi avanti!!! (meno male!!)

Non lo so, vivrò nel mondo delle favole, saranno ideologie le mie, cose che il mondo vuole indurci a credere come irraggiungibili, ma il bello dell’essere in cammino è proprio questo: il mettersi continuamente in discussione, porsi delle domande, esaminarsi tenendo sempre presente la meta, l’obiettivo, chi si è scelto di essere nella vita. Un rigenerarsi continuo per riscoprire tanta Bellezza, quella vera che spesso si fa scovare nelle profondità. Il nostro metterci in discussione ci sta portando a sperimentare e riconoscere tante cose, apparentemente normali, ma che con un aiuto in più, Cristo, hanno tutt’altro sapore! L’aiuto - che come dice Costanza Miriano nel suo libro Sposati e sii sottomessa- “che ti fa mettere il cuore nel posto giusto, e rende la vita non sterile. L’aiuto che fa guardare oltre la fatica e la difficoltà, non per dovere, ma per la certezza di avere puntato tutto sulla cosa giusta”

La crisi è essa stessa un cammino. Un cammino fatto di una sola ma essenziale scelta: Noi.


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