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Ma come ho fatto a innamorarmi di te?

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Ero una ragazza piuttosto inquadrata nei miei schemi (e per alcuni versi lo sono ancora): tipica brava ragazza di chiesa, che non dà pensieri ai genitori, una laurea nei tempi, una relazione stabile con un bravo ragazzo. Nessun episodio eclatante da raccontare, tutto apparentemente nella norma. Eppure trascinavo da più di 4 anni questa relazione che ormai era finita da tempo, che non si evolveva, non cresceva più. Sentivo che la mia vita di relazione mi chiamava ad un di più, ma ancora non capivo a cosa.

Così, preso il coraggio a due mani, finalmente lasciai questo ragazzo. Passato un po’ di tempo, però, il mio sentire di essere chiamata ad un di più non si concretizzava in nessun’altra relazione e così, come da copione, iniziavano i dubbi sulla scelta fatta di cambiare strada. Ma il Signore evidentemente era molto più deciso di me e ha fatto in modo che non si verificasse nessun concreto ripensamento.

Intanto Roberto c’era…

C’era sempre, senza invadenza, con dolcezza e discrezione era li, e ogni tanto compariva con qualche piccolo segnale; ma a me proprio non piaceva, e anzi questi piccoli segnali piuttosto mi innervosivano quasi: io con lui mai! Questa frase l ‘ho ripetuta fino alla mattina stessa di quel giorno in cui per caso ci ritrovammo insieme con altri amici bizzochi a fare un viaggio per andare a festeggiare un amico che diventava diacono. (bizzoco: termine pugliese per indicare gente di chiesa un po’ bigotta 😄

Non so cosa sia successo quel giorno; penso che lo Spirito Santo mi abbia dato una bella botta in testa per farmi cambiare idea cosi repentinamente. E penso che sia successo quando Roberto mi ha chiesto di andare a fare insieme una breve preghiera in cappella. Credevo/temevo che si stesse raccomandando al Signore per me, (e tutt’ ora ne sono convinta) infatti non mi avvicinai a lui nel banco. Ma avevo già perso in partenza! Alla fine di quella giornata il complotto era andato a buon fine ed io, non so perché, decisi di iniziare a conoscerlo più concretamente, ma lo facevo senza sapere il perché . Mi dicevo: è possibile che esci con Roberto che fino a poco fa non sopportavi nemmeno?

Eppure lo facevo.

Restavo comunque sempre sulle mie, non ero affatto convinta della mia scelta anche perché i miei schemi se ne andavano a farsi benedire. Continuavamo cosi a conoscerci e a raccontarci di noi, dei nostri sogni, paure, speranze. Ciò che notavo era una reale attrazione verso di lui che cresceva soprattutto quando mi parlava della sua fede, del suo percorso di conversione da una fede convenzionale ad una fede vissuta, sentita. E più mi parlava del suo rapporto con la preghiera e di come questa lo avesse aiutato ad uscire da situazioni dolorose che lo bloccavano, più mi innamoravo di lui. Più lo guardavo pregare, più i miei occhi e il mio cuore restavano rapiti da lui e mi dicevo: quanto è figo vedere un ragazzo cosi preso da questo Amore per Dio.

E così piano piano ho capito bene cosa era quel di più che desideravo. Io desideravo proprio un ragazzo che mi amasse ma che amasse soprattutto Dio, un uomo con cui iniziare e condividere un cammino di coppia e di fede che ora ci sta portando verso il matrimonio. Insieme abbiamo scoperto una Volontà e una Sapienza più grandi dei nostri passeggeri stati d’animo, del nostro sentire, una Volontà che si fa Provvidenza e che punta al Bene più alto per ognuno di noi; l’importante è fidarsi, e da li si apriranno le cataratte del cielo come ci ha insegnato Padre Giovanni ad Assisi.

Ciò che posso dire è che è davvero stupendo amare qualcuno che ha una fede forte (anche più della mia); ed è anche più attraente di tanti addominali scolpiti e muscolacci in vista (anche se averli fa sempre bene ed io non mi posso lamentare… 😄

Perciò cari ragazzi allenate i vostri muscoli, ma allenate soprattutto quello cardiaco perche può diventare così tanto grande da contenere l’amore per una ragazza e l’amore per Dio contemporaneamente!

Irene


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