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Innanzitutto la gioia

Alescanca

Oggi sono scoppiata in un pianto di commozione quando, uscita dall’aula IX dell’università, ho realizzato che avevo appena fatto il tredicesimo esame dell’anno. Mentre piangevo mi chiedevo: come abbiamo fatto a fare 13 esami in 5mesi? Ma se quando ero studentessa già farne cinque mi sembravano un’enormità… come abbiamo fatto? Mentre piangevo e ripetevo questa frase mi venivano in mente tutte le lavatrici stese da Francesco per farmi studiare, le cene a base di pizza surgelata, il bagno inaccessibile senza scafandri e bombolette d’ossigeno, i cassetti dell’armadio apribili solo nel segreto quando è meglio che neanche il Padre tuo che è nei cieli ti veda, i formaggi muffiti in frigo e la pesca miracolosa delle mutande al mattino nella catena montuosa dei panni da piegare.

Non voglio parlare di noi, di quanto siamo e non siamo bravi a raggiungere un traguardo mentre rischiamo il soffocamento da calzini da 2cm e mezzo da accoppiare e piegare. Voglio solo dire che se sei felice puoi fare tutto. Se sei felice qualsiasi meta si tocca con un dito, qualsiasi sforzo è leggero. Se sei felice non c’è fatica che ti schiaccia. Se ti preoccupi di fare da principio le cose più belle e più importanti, queste ti daranno la gioia e la grinta di fare qualsiasi cosa. E se su questa gioia ci mette il sigillo il Signore … allora hai fatto centro; allora assapori la pienezza, il gusto della bellezza. Penso che non sarei mai riuscita a fare così tante nottate sui libri se il mio cuore non riposasse nella relazione con Francesco.

Penso che se non avessi avuto lui, non avrei conosciuto l’amore, non avrei conosciuto davvero me stessa e neanche avrei scoperto quanto Dio ha misericordia di me. Che vuoi che siano tredici esami in cinque mesi davanti a codesta roba? Ringrazio il Signore per la sua fedeltà al nostro matrimonio e per la Sua fedeltà nei miei confronti.

Per me questa università è stata l’occasione per non saltare le tappe, per vivere delle cose da ventenne sebbene sposata e mamma pluripregiudicata. Il Signore è stato fedele come lo è stato con Maria che voleva consacrarsi a Lui nell’anima e nel corpo e che Dio ha reso sia vergine che madre. Il Signore dà sempre cento volte tanto: moglie-mamma e, fra poco, pure laureata (per quel che vale esserlo!). Questo è un Dio generoso, ricco di grazia e abbondante nell’Amore. Fra dieci giorni l’ultimo esame e poi si stappa uno spumantino (che é già in cucina ad aspettare!).