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Chi crede cammina

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Un gruppo di amiche sono partite per la marcia e ci raccontano la loro storia!

Torino, Dicembre 2012: “La marcia? Forse forse nel duemilaCREDICI!!”. Questa è la risposta che davamo ad una nostra carissima amica che questa esperienza l’aveva già vissuta e che ci esortava a fare.

Assisi, Gennaio 2013: “ Chi pensa a prenotare?” , “Ma le scarpe da trekking voi le avete??”, “Oh, se durante la marcia mi succede qualcosa mi avrete sulla coscienza…” “Sto maleeeee! Come ci è venuto in mente di dire di si?” Questa invece è parte di una conversazione fatta durante il viaggio di ritorno Assisi- Torino dopo il Capodanno trascorso insieme ai frati.

Cosa ci ha fatto cambiare idea così in fretta? Ovviamente, le “minacce” del nostro padre spirituale!

Siamo quattro amiche che si conoscono da tanti anni, siamo cresciute insieme e abbiamo condiviso esperienze che per un adolescente fanno la differenza! Spesso, con gli anni, accade che queste amicizie tanto forti si perdano a causa dei troppi e diversi impegni, ma la nostra no. Tra l’università, gli esami da preparare, il babysitteraggio e le ripetizioni, i momenti liberi sono davvero pochi… nonostante questo il tempo per una cioccolata con le amiche si trova sempre… e guarda caso, sempre al momento giusto! Forse a molti potrà sembrare strano, ma ciò che più ci accomuna è la fede ed il medesimo cammino spirituale iniziato ad Assisi tre anni fa. Come abbiamo detto, l’ultima cosa che volevamo fare era la marcia francescana in quanto pigre e tutt’altro che sportive, insomma questo tipo di esperienza ci spaventava e non poco! E poi noi, i piani per questa estate li avevamo già! Che so, una vacanza “only relax” in un’isola sperduta.

Un’isola effettivamente l’abbiamo vista, ma era tutt’altro che sperduta… così il 26 Luglio 2013 ci siamo ritrovate ad ascoltare la prima catechesi che introduceva il tema della marcia: “CHI CREDE CAMMINA”. (Noi, in realtà credevamo al fatto che saremmo entrate in Porziuncola su una barella e solo con l’ausilio di una bombola d’ossigeno). Ormai però, avremmo dovuto saperlo che se il Signore ti vuole in un luogo ti darà la forza per arrivarci e per affrontare la fatica del viaggio! Così è stato per noi e per tanti altri ragazzi e ragazze che con noi hanno condiviso questo cammino. Come ci hanno insegnato: “il viaggio inizia quando si abbandonano le proprie certezze e si entra in contatto con le proprie fragilità”. Mentre cammini, infatti, le tue certezze svaniscono, ma il viaggio non è mai troppo lungo e faticoso se ami la persona che vai ad incontrare. Giorno dopo giorno il Signore ha parlato al nostro cuore, non solo nella preghiera o durante le catechesi, ma anche nei momenti di silenzio o nelle parole di un fratello conosciuto da poco. Alla marcia condividi tutto e non ti pesa nulla (neanche le file chilometriche per il bagno), la gioia si moltiplica e la sofferenza si divide, ti liberi da ciò che è superfluo vivendo solo dell’essenziale.

I marciatori, la provvidenza la sperimentano ogni giorno! Dal guastatore che ti ritrova la borraccia persa, alla famiglia che durante un acquazzone estivo ospita tutti nel suo garage dandoci l’opportunità di vivere insieme la serata, al signore che vedendo arrivare nel suo paesino 300 ragazzi affaticati per il sole cocente decide di regalare un gelato ad ognuno… Insomma… Il Signore non ti fa mancare nulla, anzi, ti dona sempre molto di più! Per quanto ci riguarda, la marcia, oltre ad averci fatto riscoprire perdonate da Dio ed incredibilmente amate ha contribuito a rafforzare ancora di più il nostro legame! E’ proprio vero, come nel pellegrinaggio non raggiungi la meta da solo, anche nella vita hai bisogno di qualcuno che il cammino lo percorra insieme a te! Dunque, CHI CREDE CAMMINA E VEDE CIO’ CHE GLI ALTRI NON VEDONO. Noi siamo andate oltre i nostri limiti e le nostre paure, abbiamo visto tanta bellezza a cui non vogliamo più rinunciare!

PS: Alla fine, in Porziuncola ci siamo arrivate con le nostre gambe e con lo zaino in spalla… il duemilaCREDICI è proprio arrivato!