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Castità, fino a dove si può arrivare?

Ruvido

Spesso la castità è vista come una regoletta da bravi cristiani, e quindi si vive così: oggi siamo stati bravi, ieri così e così … e si va avanti mettendo crocette sul calendario, cercando di non scontentare nessuno. Ma la mia esperienza sulla castità non è questa! 🤔

Sebbene a molti possa sembrare il contrario, la castità rafforza il rapporto dei fidanzati nell’esercizio della tenerezza e nella prova della continenza (definizione che trovate anche nel Catechismo). Quindi non è un “NO” a qualcosa, ma uno strumento per poter entrare in maniera più profonda nella relazione.

Mi spiego.

È sano provare attrazione sessuale per il partner (senza questa attrazione 👉 non ci si può sposare!!). Ma un esercizio casto della tenerezza consiste nel dimostrare l’affetto in un progressivo avvicinamento, evitando di valicare l’intimità sessuale e nel completo rispetto della libertà dell’altro. Le ragioni per questo comportamento sono molteplici. Innanzitutto, un atteggiamento di questo tipo affina enormemente il corteggiamento: dovendo trovare strategie più delicate per avvicinarsi all’altro e dimostrare l’affetto, la relazione si arricchisce di intesa, attenzione e momenti assolutamente straordinari.

È incredibile sperimentare come il semplice utilizzo dello sguardo o lo sfiorarsi delle mani può diventare canale di bellezza e profondità, aprendo la strada per una complicità superiore, ingrediente fondamentale per una vera intesa sessuale da sposi (quindi non la pratica o la sperimentazione portano all’intesa sessuale, ma la complicità⭐). Abbandonarsi alla masturbazione ad esempio, vi priva di questa occasione e vi allontana dal vero godere insieme della presenza uno dell’altro.

La prova della continenza invece è campo di battaglia per il vostro io. Quanto rispetto questa ragazza? questo ragazzo? Se abbiamo deciso insieme di vivere il fidanzamento in castità, allora come mai ci stiamo lasciando andare in questa maniera? Vuol dire che lui/lei (o tutti e due) non sanno mantenere una decisione presa insieme? Queste domande sono fondamentali e stanno alla base di un sano discernimento dei fidanzati. Infatti il fidanzamento è un tempo di prova per rispondere alla domanda se siamo chiamati al matrimonio, e se siamo chiamati al matrimonio insieme. Se rispondere a questa domanda non è prioritario, allora conviene farsi la domanda sul perché si sta insieme. Divertimento? Svago? Paura della solitudine?

La Chiesa ci dona tutti gli strumenti necessari per poter vivere un vero discernimento sul fidanzamento. In cima ai vostri pensieri ci dovrebbe essere chiaro questo concetto:

Chi mi ama, rispetta in massimo grado la mia libertà.

Non ci sono eccezioni a questo pensiero. È la stella cometa 🌠 del vostro discernimento. E la Chiesa crede nella continenza per i fidanzati, perché è l’unico modo per vivere una relazione intima senza ledere la libertà dell’altro. Ricordatevi che l’intimità del corpo è sacra! Nel senso che toccare il corpo, vuol dire toccare i luoghi più profondi di una donna e di un uomo… Bisogna domandarsi se ne ho il diritto o se sto entrando in un luogo dove non mi è concesso stare visto che la mia vita e il mio cuore non sono (ancora) totalmente dedicati, consacrati (!), a quella persona. Per questo c’è il matrimonio 🙋

Vivere un fidanzamento così, non è cosa da niente, è eroico, è chiedere il massimo del rispetto e della libertà per camminare spediti verso una vita insieme, essendosi premurati di costruire fondamenta solide per la vostra relazione! Ma appunto per questo, non può venir da solo… è necessario sceglierlo insieme. Decisione che si può prendere anche se non si è d’accordo su questo punto (vedi castità, e se non siamo d’accordo). Non si può dare nulla per scontato, ed una volta imboccata una strada, la vostra fedeltà sarà elemento importante per capire quanto siete fedeli nel portare avanti una decisione presa insieme.

Aspirate alle cose più elevate! Noi possiamo solo dirvi che ne vale la pena.

Buon cammino!

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