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Come annunciare il vangelo alle coppie di sposi?

Ruvido

A volte le domande più banali sono proprio le più difficili da rispondere. Però sono anche quelle che scavano più nel profondo e ci fanno capire chi siamo e dove vogliamo andare. Purtroppo in molti casi le risposte sono banali o elusive anche perchè molte coppie hanno sentito parlare veramente poco di Gesù Cristo. Lo dico con sincerità … non ho mai sopportato troppo i gruppi famiglia. Senza offesa, ma ho sempre avuto l’impressione che il cammino che ci fosse dietro fosse un po’ di serie B, che l’attitudine fosse quella di tenersi stretti stretti e farsi un po’ di calduccio… e non quella di camminare, pregare e discernere sul progetto d’amore 😍 e di missione che il Signore ha pensato su ogni famiglia.

Fatta la premessa, capite l’orrore nei miei occhi quando don Adelmo, il nostro parroco, ci ha chiesto di creare un gruppo che fosse indirizzato alle famiglie. Il mio pensiero fu chiaramente no… eppure… non era forse questa l’occasione per annunciare il vangelo a chi ne aveva sentito parlare poco? … e magari condividere gli strumenti per poter iniziare un vero cammino? La botta finale il Signore me la diede con le parole di Federico (sempre illuminante nella sua concretezza!) e il mini corso che ci chiesero di fare nella diocesi di Rieti, voluto fortemente da un gruppo di famiglie (ciao Viviana e Silvia! grazie).

Ormai il dado era tratto!

Avremmo fatto quattro-incontri-quattro, uno a settimana, ritmo serrato, con l’obiettivo di annunciare e condividere le fondamenta del vangelo sul matrimonio. Un crash course per entrare nel mistero più intimo e profondo, senza sconti o mezze misure, andando al cuore della vocazione. Nelle nostre mani catechismo e vangelo.

Tema centrale: il frullatore 🤷

Rosella scrive:

Andiamo arroccati sulle nostre certezze di essere una coppia completa, arrivata. Pensiamo perché no con tre figli invadenti a casa, un paio di ore fuori casa non può che giovarci. Giovarci sempre alla ricerca di cose fuori da noi. E invece al primo incontro la prima domanda ovvia, banale ma scomoda “Perché ti sei sposato in chiesa?”.

Iniziamo a guardarci dentro, faccia a faccia con altre coppie senza poter pescare all’occorrenza la solita scusa …vado di fretta, devo correre a lavoro, sono stanco, sono in ritardo.Ho pensato “ io volevo che il mio sposo giurasse il suo amore davanti al Signore” quasi trasformandolo in un pubblico ufficiale. Pensavo “ adesso sì non mi potrà tradire, nella malattia non mi potrà lasciare, nel dolore non scapperà”.

Se giuri amore eterno davanti a Lui, uscendo dalla Chiesa Dio non puoi lasciarlo lì, come aver vissuto un incontro unico, speciale, colmo di fede ma… Uaaauu!! perchè non l’ho capito subito mentre i parenti ci lanciavano il riso, che quel grande amore da lì in poi bisognava viverlo in Tre!

E allora la seconda domanda secca “volete fare squadra?” Figo fare squadra con il Signore , ma cosa significa?? Amare, comprendere, consolare, accettare il marito come fosse una grazia accettare ogni suo difetto come un dono. Penso questo sì che è IMPOSSIBILE metterlo in pratica nella quotidianità, nella stretta convivenza quando non fa quello che ti aspetti o tu non fai quello che lui si aspetta. Ma se lo aggiungi nella tua squadra, al Signore tutto è POSSIBILE.

Così ridendo e scherzando con questo gruppo di coppie straordinarie, che nelle settimane è diventato sempre più solido e unito, siamo arrivati all’ultimo incontro di questo cammino condiviso; e come un cerchio che si chiude ci ritroviamo davanti al Sacramento proprio come anni prima davanti all’altare, chiedendoci…

Tu che amore dai a tuo marito? a tua moglie?

Diamo sicuramente quello che siamo il nostro trascorso, le nostre bellezze ma anche le nostre ombre , ma questo non può essere sufficiente a far andare avanti una coppia insieme nella gioia. Francesco e Alessandra leggono un passo del Vangelo dove viene chiesto a Gesù “Qual è il primo dei comandamenti?“ e Gesù risponde “Ama Dio e il tuo prossimo come te stesso”.

L’amore puro e assoluto è solo questo… amare non solo Con Dio ma Per Dio e In Dio.

Ecco il vero significato di un matrimonio a Tre: l’amore parte da Dio, lo accogli e a quel punto sei pronto per donarlo al tuo prossimo; e il prossimo più prossimo di noi sposati è tua moglie e tuo marito.

A quel punto il TRE diventa UNO puro ed eterno.


Ci sono stati giorni in cui siamo andati a questi incontri felici e motivati, ma altri stanchi e arrabbiati, a volte pieni di speranza ma anche senza fiducia. Questo per dire che quando il Signore viene annunciato nella sua scandalosa verità, con le sue apparenti contraddizioni e le sue folli promesse… è il Signore stesso che muove i cuori, è il Signore che massaggia le nostre deviazioni, che coglie le imperfezioni per renderle piccole opportunità di santità.

Tutto questo per noi è sorprendente… è opera del Signore 👍👍👍

Siamo felici perchè ora ci sono nuove coppie che hanno intuito che il matrimonio non è quel frullatore sgangherato che pensavano di avere tra le mani ma una ferrari parcheggiata in garage, una possibilità enorme per camminare e, soprattutto, essere benedizione, casa, per chi si avvicina alla tua famiglia.

E lo stesso vale per noi.

Non vediamo l’ora di portare questo percorso per gli sposi ovunque ce lo chiederanno! Siamo sempre più in viaggio (ed ad Aprile saremo a Monaco!! si, avete ragione dobbiamo attivare quel bottone in alto con scritto Eventi…) per portare esperienze come questa nelle varie diocesi. Siamo felici, e vi chiediamo di pregare per noi… perché il Signore ascolta le preghiere e compie le sue promesse… ma a volte fa paura!

Ora di nuovo a fare le valigie… siamo in partenza per Amelia in Umbria, dove sabato sera alle 19 faremo un incontro all’oratorio di Maria Ausiliatrice e poi la prossima settimana a Larino (CB) per dare una mano a padre Giovanni per il corso vocazionale (👉da non perdere!!! per info scrivete a [email protected]).

Vi aspettiamo!

Pregate per noi!