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Il regalo disatteso

Alescanca

Sono due compleanni e due natali che chiedo come regalo un portafoglio. Sono due anni che ho la cerniera del portafoglio rotta e mi cascano tutte le monete, ma non ho avuto il tempo di comprarne uno altrettanto bello come quello che ho. Se lo ricevessi in regalo, sarebbe una gran bella cosa. Ma niente…

Anche questo Natale evidentemente non lo riceveró perché sotto l’albero ci sono due pacchetti con il mio nome ma sono troppo grandi per contenere un portafoglio. Uno è stretto e lungo e l’altro è il pacchetto piú grosso di tutti i regali (quello nella foto). Quindi, o ci sono cinquanta portafogli dentro, oppure anche quest’anno niente.

Io sono un totale disastro nel fare regali, lo ammetto. Francesco invece si impegna molto e ci tiene a fare dei bei regali che poi incarta con tanto amore e creativitá. Non sempre peró con una tempistica attinente alle mie aspettative; infatti, dopo dieci anni e tre figli che gli chiedevo una sedia a dondolo per allattare, con tanto di link Amazon dove comprarla, poi un Natale è arrivata anche quella (guai a voi donne che ancora dite che gli uomini non ascoltano!!! Hanno i loro tempi, dieci anni!, ma ascoltano).

I suoi regali non sempre mi piacciono, tipo quella volta che mi ha regalato il libro di ricette vegane o l’aspirapolvere mini da usare in macchina. Devo dire peró che alcuni suoi regali li capisco e li amo con il passare del tempo. Quando poi scopro realmente una cosa nuova interessante. È un amore che anticipa i miei passi. Un investimento per aprirmi a cose che mai avrei pensato di fare.

Un amore che anticipa

A me tutto questo sembra proprio lo stesso atteggiamento che Dio usa con me. Un amore che anticipa. Un amore che prepara la strada dove mi fa bene passare anche se non ci avevo mai pensato. Di solito, anzi, non vorrei proprio passare da lí. Se proprio devo sputare il rospo direi che ci sono angoli bui e pasticciati, completamente irrisolti che evito il piú possibile. Invece, poi succede che Dio mi regala proprio una situazione in cui sono costretta a passare da quelle parti e vedere in faccia il casino che c’è. E scopro che quelli sono i regali piú grandi perché permettono alla mia vita di rifiorire proprio dove ormai era terra bruciata.

Non so voi per cosa ringraziate Dio nella vostra vita, ma io ho iniziato a ringraziarlo tanto per le cose che piú mi fanno male perché ho visto con il tempo quanto queste siano dei regali ancora piú grandi di quelli che oserei chiedere io. Sono provvidenza pura perché guariscono il cuore nel profondo anche se fanno decisamente male. Cosí, quando mi succede una cosa brutta che mi fa davvero male, dopo essere stata rapita dalle mie crisi di panico ed essere sprofondata nella tristezza piú devastante, dentro di me inizia a nascere un germoglio di gratitudine. Chissá cosa vuoi dirmi questa volta Signore?! Proprio questo mi doveva succedere! Chissá cosa vuoi guarire Signore questa volta? Che cosa vorrai combinarmi?

È un grande fraintendimento credere che Dio ci doni solo le cose che ci scaldano il cuorino e ci fanno stare tranquilli. A volte riconosciamo come dono di Dio solo le cose belle che ci accadono, ma tutto è un dono in realtá. Il vangelo non ha mai mentito o nascosto questo aspetto, anzi c’è proprio scritto che chi segue il Signore si prepari alle peggio cose (insulti, persecuzioni, ingiustizie). Dio non ci regala il benessere che chiediamo (in fondo non chiediamo sempre di stare buoni e tranquilli con il pianeta terra?), ma la vita eterna, la felicitá infinita. Lui lo fa perché non ha paura né di sporcarsi con le nostre bassezza e né della paura che ci attanaglia, ovvero si fa uomo e sconfigge la morte. Non c’è piú nulla da temere e di cui aver timore adesso. Rimane solo da ringraziare e basta per qualsiasi cosa accada perché qualsiasi paura è stata sconfitta. Il conto è giá stato pagato ancora prima della prima portata. È un amore che anticipa.

Il regalo disatteso

Dio non ci dá quello che chiediamo, ma compie le sue promesse che sono di gran lunga piú grandi e superano le nostre richieste. I Suoi sono regali disattesi, inaspettati. Noi chiediamo l’umiltá e Lui ci dona umiliazioni (io infatti me ne guardo bene dal chiedere l’umiltá!). Noi chiediamo di aver pazienza con i figli e succede che il giorno dopo la fanno grossa. Noi chiediamo la stabilitá (questa è la mia preghiera preferita) e Dio ci dona la precarietá piú assoluta perché non credo ci sia altro modo per sperimentare che l’unica vera certezza e stabilitá nella vita è la relazione con Lui. Maria, ad esempio, chiedeva di essere una vergine consacrata e invece Dio le dona di essere madre di Suo Figlio. Insomma sto Dio o è dispettoso oppure ci vede piú lungo di noi e risponde in maniera seria alle nostre preghiere.

Forse peró non dovrei tanto parlare dei regali di Dio per noi, ma piuttosto del regalo disatteso che Dio, facendosi bambino, si è fatto per noi. E chi se l’aspettava! Dio che allatta, che fa fare le nottate a Maria, che fa i primi passi, che gioca per strada, che ascolta le confidenze di un amico, che guarisce i malati, che parla in quel modo spettacolare aprendo il cuore ad una libertá mai sentita prima, Dio che sceglie di morire per sconfiggere le paure piú paurose.

Dio è pazzo per davvero, pazzo d’amore. Come ha potuto essere tanto smisurato da pensare di farci dono di Suo Figlio…

È la vigilia di Natale e da donna non riesco a non pensare alle doglie e al dolore del parto di Maria. Penso a quanto dolore avesse per le contrazioni mentre tutte le dicevano che non avevano posto per loro da nessuna parte, che sconforto. E poi Giuseppe che, come tutti gli uomini, stava lí nella difficoltá a cercare di risolvere il problema. Credo che non lo immaginasse cosí il parto di un Figlio del genere, eppure è stato il regalo piú disatteso della storia dei tempi. Direi un vero scandalo, doppio scandalo: il primo è che Dio si fa uomo e il secondo scandalo è che Dio, il creatore, l’onnipotente, viene partorito da due persone umili tra animali, paglia e cacca.

Dio segue strade diverse da quelle che vorremmo, ma il Suo è un Amore che anticipa, che Ama senza misura, che esagera sempre. Ovunque ti trovi, nella gioia o nel dolore, nella famiglia piú accogliente del mondo o a tavola con i parenti litigati da sopportare, sappi che non è sbagliato o giusto, ma solo la tua occasione, il tuo dono incomprensibile forse, ma di sicuro la storia in cui accogliere Dio, né piú e né meno.

In fondo cucinare vegano, oltre ad essere un gesto d’amore verso Francesco che non puó mangiare tante cose, mi diverte e mi fa scoprire sapori nuovi che non immaginavo potessi fare proprio con gli stessi ingredienti che uso da anni. Anche quel libro di ricette che sembrava inutile e che ho snobbato per mesi, in realtá è per me l’invito a prendermi cura di mio marito con amore. È un regalo che mi ricorda che la mia felicitá sta nell’amare mio marito anche cucinando quella roba che alla fine, con il tempo, sto anche apprezzando.

Buon Natale a tutti!

Piccolo aggiornamento

Ho scritto questo post la vigilia di Natale non sapendo ancora cosa ci fosse dentro quei pacchetti sotto l’albero. Non erano un set da cinquanta portafogli, ma cose utili in cucina (mi piace cucinare!), ma nel mezzo di uno dei due regali, c’era anche un portafoglio stupendo, bordeaux, di pelle vera!!! Insomma, mi sa che Dio voleva farmi capire che è vero che mi dona cose che spesso non vorrei neanche lontanamente e lo fa per volermi bene fino in fondo, ma è anche vero che mi dá cento volte tanto, ovvero sia quello che chiedo che quello di cui ho bisogno veramente e che mi fa davvero bene. Grazie Signore! La sai davvero lunga.