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Islam

Ruvido

Sharifa e Suleyman risplendono di una fede viva e autentica. Lui è tedesco e la fede gliel’ha trasmessa il padre, mentre lei si è convertita da qualche anno all’Islam. Dopo il 13 novembre ci siamo incontrati per una serata di preghiera, per unirci insieme nel chiedere la pace al nostro stesso padre. Perché le false interpretazioni di Dio vengano alla luce. Perché ogni menzogna venga smascherata. È stata una serata molto intensa in cui abbiamo adorato Dio in arabo, tedesco e italiano. Proclamando la parola di Dio con il cuore aperto, lodando la sua bontà e la sua misericordia, cantando la sua lode.

Ho scoperto di aver incontrato dei fratelli.

Ho scoperto che loro si sentono minacciati dal terrorismo quanto noi ma non solo per le bombe, ma per le menzogne e il fango che vengono buttate sull’islam. Menzogne che non rispecchiano lo spirito con cui loro e la loro comunità vive la fede.

Ho scoperto che l’adesione all’Islam è una scelta molto consapevole. Che questi ragazzi pregano cinque volte al giorno come la nostra preghiera delle ore. Che in comunità si organizzano per pregare insieme, che chi conosce l’arabo si mette a disposizione per leggere e spiegare il Corano in lingua originale.

Ho scoperto che i genitori sanno trasmettere la fede ai figli in maniera vera e autentica.

Ho scoperto che la conversione all’Islam è vissuta con molta serietà. Che una volta annunciata la parola e dopo un periodo di assestamento, si sceglie liberamente se stare dentro o stare fuori. Che non si accettano compromessi a cuor leggero per aumentare il numero dei proseliti.

Ho scoperto che all’interno della loro comunità si chiamano fratelli e vivono da fratelli. Che ci sono un sacco di giovani.

Ho scoperto che Sharifa si è convertita all’Islam perché ha sperimentato l’amorevole attenzione di una famiglia mussulmana presso cui lavorava. Che gli ha annunciato l’amore di Dio. La sacralità del suo corpo ed il valore della castità. Che la nostra vocazione in questo mondo non è avere successo o “realizzarsi nella vita” ma incontrare Dio e lodarlo. E Tutto questo mentre viveva a Roma!

Allora io mi domando, dove si trova tutto questo nelle nostre comunità? Nelle nostre parrocchie? Ma se la maggior parte di noi si trascina a messa e preferirebbe perdere una gamba che dire il rosario … manco fossimo noi l’agnello immolato! Sento lamentele perché le chiese sono vuote. Perché i giovani sono disinteressati. Qui in Germania la parrocchia è diventato uno sport estremo over 70. E te credo!

Gesù Cristo nelle nostre chiese non si annuncia più.

A chi di voi gli è stata annunciata la castità dal suo parroco? Non dico come vuoto moralismo ma come via di santificazione per la coppia, dove? A chi di voi è stato comunicato qualcosa che vada oltre un pio buonismo da quattro soldi. Dove viene annunciato Gesù Cristo nelle nostre chiese?

Mentre papa Francesco annuncia la castità ai giovani di Torino, il nostro parroco smonta un incontro sull’affettivita che abbiamo organizzato qui a Friburgo dichiarando “chi sono io per giudicare una coppia di fidanzati che non è casta”. Ohhh ma è Catechismo della Chiesa Cattolica 1.0. Qui non si tratta di giudicare, ma di guidare nella fede. Oppure che ne dite del parroco di una nostra amica che parlando di affettività con gli adolescenti ha consigliato “ragazzi, almeno siate prudenti”. Ma dico … a che serve sta buffonata?

Questa fede non cambia la vita, non ti salva dalla morte.

I ragazzi non sono interessati? Ma bene! Vuol dire che sono sani, che ragionano con la loro testa e che non sono interessati al moralismo del catechista di turno.

La fede per essere annunciata va vissuta.

E dove è vissuta, porta molto frutto. Quante migliaia di giovani hanno avuto un incontro autentico con il Signore grazie a padre Giovanni ed ai corsi di Assisi? Li non si ricevono robbe taroccate, li si tocca la verità, una verità che rende liberi (Gv8,32). Non ci sono stati fatti sconti, ma è proprio lì che abbiamo fatto un incontro autentico con il Signore della vita. Come sta facendo don Fabio Rosini con i 10 comandamenti e con i cammini da lui proposti. Il corso prematrimoniale dura un anno e mezzo. Chiedete al vostro parroco … cosa fanno da voi? Sei, sette incontri incluso uno con la psicologa ed uno con l’avvocato (non si sa mai no?). Ma quando viene annunciato Gesù Cristo? Ad assistere a questi incontri si può scrivere il libro “cronaca dei divorzi annunciati”, dove la maggior parte di questi matrimoni sono nulli in partenza! Don Fabio le coppie che non sono pronte o che semplicemente non sono cristiane (la maggior parte) non le sposa proprio. Come non dona l’assoluzione a chi decide di rimanere in peccato mortale, come chi sceglie la convivenza o vive un fidanzamento non casto. E don Fabio è un estremista? Puro e normalissimo catechismo della Chiesa Cattolica.

Sharifa e Suleyman con la loro comunità e la loro fede ci hanno interrogato proprio su tutto questo. La loro fede grida la necessità per noi di smetterla di raccontarcela, di prendere in mano il Vangelo e di accoglierlo con serietà. Di fare della nostra vita un rendimento di lode, lasciando da parte ogni sorta di buonismo e moralismo.

Oggi nella tua parrocchia, nel tuo quartiere, nel tuo gruppo di amici si riparte da te. Se ti è stato annunciato il Vangelo, ora sta a te proclamarlo agli altri. Starà a te correggere con amorevole attenzione, con la preghiera e con il tuo esempio concreto chi ti sta vicino, incluso il tuo catechista, incluso il tuo parroco. Quante lamentele verso i sacerdoti e quante poche preghiere per loro, siamo responsabili!

Qui in Germania ci rendiamo conto che fra dieci anni al massimo la maggior parte delle chiese chiuderanno definitivamente, perchè ci sono solo anziani in tutte le parrocchie, nessuno annuncia il vangelo e gli annunci a fine messa parlano solo di concerti d’organo e altre cose simili, ma mai di preghiera o di annuncio della parola.

In Italia per il momento non è cosí, almeno non è la norma. La nostra mamma chiesa può rimanere sempre viva solo se ognuno di noi si sente chiamato in causa a portare quel lieto annuncio che tanto ci ha trasformato il modo di scegliere la vita e di gustarla. Non è più tempo di lamentarsi per quel parroco o quel responsabile che scandalizzano. Questo è il tempo di testimoniare con la propria vita che Gesù è il Signore, Re dell’universo.

Con tutto questo non voglio far nascere nel cuore di chi legge “quanto sono bravi i musulmani altro che noi”. Al contrario. Ma è importante davvero prendere esempio da vere persone di fede, musulmani o cristiani che siano. Per percorrere un cammino vero, per speriementare un’esperienza forte di fede, che ti cambia la vita e ti fa toccare la gioia tanto promessa dal nostro unico Padre, è necessario immergersi con tutti noi stessi in questa realtà. Senza aspettare di essere pronti e soprattutto senza aspettare di capire tutto. Una frase che mi è rimasta impressa di don Fabio è “se non siete d’accordo con alcune delle cose che la chiesa vi propone, bene! vuol dire che il vangelo vi interroga, vi mette in discussione”. Perchè il punto --continuava il discorso— non è necessariamente capire, ma accettare con atto di fede ciò che la chiesa ci propone per il nostro bene. Seguire Cristo non puo’ essere un supermercato spirituale, “pijo questo”, “questo uhmmm”, “no questo me rimane sulla panza”. O stai dentro, o stai fuori. Ma non lo dico io, è la tua vita che lo grida. Oscilli tra scelte sante e scelte oscure e ti domandi perchè ti senti miserabile? È necessario prendere in considerazione tutto quello che ci viene proposto dalla chiesa e dal vangelo, incluso (e direi soprattutto) le cose che non capiamo e ci fanno fatica … tipo la castità.

Fare i bravi cristiani della domenica mattina e del gruppo animazione bambini nel week end non è sufficiente per arrivare al tuo cuore, alle parti più profonde, nella tua piccola mangiatoia dove Dio non aspetta altro che farti visita e di dissetare la sete che tanto hai di fare centro nella vita e nell’amore. Per ognuno di noi c’è solo una strada ben segnata e confermata da tanti santi che l’hanno percorsa, e questa è la via del Vangelo della nostra santa Madre Chiesa.

As-salām ‘alaykum (Pace a voi)


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