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il podcast di 5pani2pesci


Quando una persona se ne va 😕 #28

23.12.2022

Carissimi

bentornati ad un nuovo numero della ✨ newsletter di 5pani2pesci ✨ Siamo vicini al Natale. Vi abbracciamo forte e vi auguriamo di fare spazio, perché essere cristiani non è qualcosa da fare, ma un cuore da aprire. È Gesù che opera in noi… lasciamolo lavorare 😙

Qui si pensa e si opera al contrario 🙀

Buona lettura

Francesco

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Quando una persona se ne va 😕

È vero quello che dicono.

Dal funerale di una persona capisci tante cose della sua vita. Se ci sono molte persone, se solo pochi intimi, se erano persone vicine, se solo conoscenti. Poi il conforto, gli abbracci, il distacco. La morte è un evento così naturale, ovvio della nostra esistenza, che osservando i miei pensieri in un giorno qualsiasi, mi chiedo come faccio a dimenticarmi di questo non trascurabile dettaglio. Sono così impegnato che me ne scordo.

La morte è l’elefante nella stanza.

Facciamo sempre finta che non c’è maaa è lì, enorme! La morte è scomoda, un pensiero di cui non occuparsi. Come spesso anche la sofferenza, la mancanza, il dolore. Tutte cose a cui è meglio non pensare.

E se nel giorno del funerale di una persona vicina, vedi – in maniera incredibilmente tangibile – la solitudine di una vita, il cuore si riempe di una profonda tristezza. Non saprei neanche dire io il perché. In fondo non mi ha stupito, né il numero esiguo di persone, né la comparsa di conoscenti e parenti prossimi mai sentiti nominare (figuriamoci visti!). Sono lì e ne sono grato nonostante l’imbarazzo, perché al funerale c’è un dovere. Però non un dovere brutto, per paura della cattiva figura, ma un dovere di coscienza. Una forma di tenerezza.

Una profonda tristezza mi invade per quegli anni di solitudine, di prossima lontananza. Di giudizi mal pensati. Di speranze mal riposte. Una vita lontana, sebbene avremmo potuto essere vicini. Mi sono sorpreso a pensare se ne sia valse la pena. A che serve vivere una vita così?

Eppure la vita è una staffetta.

E sicuramente vorrei gridare al mondo intero, a te che ora leggi, in particolare se sei nei tuoi vent’anni, di riempirti i polmoni di ossigeno di vita fino a farli scoppiare, perché la vita vale la pena di essere vissuta appieno, intensamente, fino all’ultima goccia e dando tutto. Vale la pena spendersi tutti. Vale la pena continuare a far bruciare il fuoco sacro della santa inquietudine, della creatività, del non accontentarsi. Punta in alto!

Ma allo stesso tempo, oggi è come se comprendessi che la natura stessa della staffetta rende ogni vita degna di essere vissuta. Perché senza quella staffetta (indipendentemente dai dettagli), oggi non sarei qui a scrivere e tu non saresti dall’altra parte del terminale a leggere. Il semplice alla vita, rende una vita degna di essere vissuta, la riempe di valore.

E così il testimone passando da un corridore all’altro arriva fino a te. Non importa se chi ha corso prima di te è stato codardo o virtuoso, quello che conta è che il testimone è arrivato fino a te. Ora sta a te correre la tua corsa. C’è una frase di San Paolo che amo:

Dimentico del passato, e proteso verso il futuro, corro verso la meta – Fil3,13-14

Siamo dei corridori verso una meta. Sta a te non sprecare questa opportunità. Sta a me vivere fino all’ultima risorsa che ho. Certo con i miei limiti, certo con le mie paure, le mie incapacità, il mio peccato. Ma in gara. Proteso verso la meta. Sapendo che passerò presto questo testimone a chi viene dopo di me. E Dio (!) se desidero passarlo bene questo testimone. Certo non voglio sprecare questa opportunità.

Questo tempo è una parentesi, solo un tratto di strada. Sarebbe sciocco dimenticarsene, far finta di niente. Non puoi ignorare l’elefante, ma puoi riconoscere che tutto prende senso in prospettiva dell’eternità. Vivere la vita in pienezza oggi, vuol dire incominciare a vivere la vita eterna già da qui, già adesso, semplicemente con quello che hai.

Forse è proprio questa la nostra più grande speranza… e il presupposto della nostra gioia.

Santo Natale amici.

F


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