Se sei fidanzata, una single sognatrice o sei appena entrata nell’avventura del matrimonio, è facile che, assorbita dalle difficoltà quotidiane, possa perdere di vista la meta finale, lo scopo ultimo.

Perché vuoi sposarti? Ognuno ha le proprie motivazioni, più o meno profonde, ma la verità è che stai entrando in qualcosa di molto più grande di quanto tu possa immaginare.

So che può sembrare un discorso da “vecchi”, ma ti invito a considerarlo come una condivisione di chi ha già vissuto molte stagioni da sposato. Anche io e Ale abbiamo vissuto momenti in cui ci siamo concentrati sui problemi specifici: le nostre dinamiche, i figli, le difficoltà economiche. Spesso siamo così assorbiti da tutto questo che perdiamo di vista lo scopo finale della nostra vita insieme.

Il matrimonio non riguarda solo te e il tuo partner. Che duri 50 anni o solo 5, che siate bravi o meno come sposi, le vostre scelte lasceranno un segno profondo nelle vostre storie e in quelle delle persone che vi circondano.

Il matrimonio è un incubatore di eternità perché le relazioni, i gesti e le accoglienze che costruisci all’interno della vostra unione trascenderanno i confini della vostra esistenza. Oggi sei qui perché qualcuno ha creduto in questo fino in fondo, e magari ti senti un po’ acciaccato e dolorante perché il dubbio e lo scoraggiamento hanno segnato la vita dei tuoi genitori o, addirittura, dei tuoi nonni.

“Sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.” – Es 20,5-6

Non è una minaccia, è un fatto: tutto il male, la mediocrità, l’infedeltà e la superficialità che porti nel matrimonio avranno conseguenze nella tua vita, in quella dei tuoi figli e per molte generazioni a venire. E quanto è vero! È ciò che ho osservato nella mia famiglia: ferite mai rimarginate che si trascinano da una generazione all’altra. Padri assenti e giudicanti, madri anaffettive e fredde, violenze e vendette, come un domino esistenziale arrivano fino a te. E da te passano alla tua famiglia… a meno che tu non interrompa la catena.

E lo puoi fare.

Infatti la scrittura dice anche che, il bene può passare di generazione in generazione mille volte di più; il bene spacca il male 1000 a 1! È in questa sfida esistenziale sbilanciata verso il bene che si gioca la tua vita, il tuo matrimonio e la vita di chi verrà dopo di te.

Questo è il matrimonio: una freccia scoccata nel cielo verso l’eternità, il mezzo attraverso il quale diventiamo cooperatori della creazione.

“Diventerai madre di madri e i tuoi figli avranno figli che continueranno la tua eredità.”

Ora capisci che il matrimonio è il progetto più ambizioso della tua vita, non solo per il “benessere” che speri di vivere, ma perché, come un albero che cresce da un piccolo seme, il tuo matrimonio sarà casa e ristoro per chi accoglierai nella tua vita (figli, amici, samaritani e chiunque si affacci alla tua porta).

Non è proprio ’na cosetta.

E qui entra in gioco la questione delle solide fondamenta. Una relazione, per essere un porto accogliente per te e per chi ti sta intorno, non può essere costruita a casaccio. È necessario gettare fondamenta solide, in profondità, di cemento armato, affinché, quando la burrasca imperversa, quel porto rimanga saldo e sicuro. Non sono cose che si improvvisano nel momento del bisogno; è un olio che deve essere preparato in piccoli vasi, soprattutto durante il fidanzamento.

So che sei giovane e spensierato. So che è bello passare del tempo insieme con il tuo ragazzo e fai bene a goderti questo momento! Ma più di ogni altra cosa, il fidanzamento è un tempo di discernimento fondamentale per capire se lui è l’uomo della tua vita. È il momento per scavare e iniziare a costruire queste fondamenta. Come ha detto Alessandra nel podcast:

“Il fidanzamento è un tempo per capire se ci sono le basi giuste per il matrimonio.”

La cura e l’attenzione che dedichi alla tua relazione sono essenziali affinché possa crescere. È per questo che martelliamo con l’importanza di risolversi affettivamente per diventare “esperti in amore”, “dottori in amore”, “astroscienziati dell’amore”. Non è questione di romanticismo, posta del cuore, ma un vero è proprio requisito per affrontare la vita in maniera consapevole.

Le sfide ci saranno, e la cosa importante è sapersi ascoltare e confrontarsi: fare verità. È fondamentale affrontare insieme le difficoltà, mettere in discussione noi stessi e imparare dall’altro. È proprio in questi momenti che possiamo scoprire la forza del nostro legame. E una volta che stai facendo verità in maniera sincera, non devi avere paura di lasciar andare. È dura lo so. Perché come abbiamo detto nel podcast, in alcuno casi potrebbe anche significare ammettere a te stessa che – dopo tanto lavoro e nonostante l’affetto – questa non è la persona giusta per te. Oppure potrebbe voler dire che mettersi seriamente in questa relazione richiederà dei compromessi importanti su quella che pensavi dovesse essere la tua vita ideale (lavoro, aspettative, nazione).

L’amore per essere pieno, deve essere generativo, portando vita e supporto non solo a noi stessi, ma anche a chi ci circonda. Quindi, stai sicura che per ogni aspettativa che abbandonerai per strada in favore di un progetto più grande, sarà solo un lievito che metti nella pasta per farla crescere ancora di più e, soprattutto, in modi che forse (anzi, sicuramente!) non ti saresti mai aspettata.

Dio è più grande dei tuoi progetti (e meno male…).

In conclusione, ti invito a riflettere su cosa significa per te il matrimonio. È un cammino – non una meta da raggiungere – un’avventura esistenziale che trasfigurerà tutto di te, una relazione che cresce nel tempo, portando frutti molto oltre l’orizzonte della tua vita. E quando nei momenti di maggiore fatica, vorrai semplicemente gettare la spugna, ricorda che il matrimonio è un incubatore di eternità.

Prenditene cura.

Buon cammino!

Francesco

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