Diventare (finalmente) adulti #50
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Buona lettura
Ale e Fra
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Diventare (finalmente) adulti
Eterni adolescenti.
Frutto di una generazione che cerca il piacere ad ogni passo, siamo continuamente sull’orlo di affogare in una vita che sembra non appartenerci. Abbagliati e ipnotizzati dal nostro ombelico, ciechi di quanto la vera gioia risieda nel dono totale, maturo e gratuito di noi stessi.
Cosa lo impedisce?
C’è una parte di te che grida.
Ormai lo sappiamo: siamo profondamente influenzati da come abbiamo vissuto la nostra infanzia e giovinezza. Quel padre assente, quegli abbracci mancati, quel non-esserci quando ne avevi veramente bisogno. Le parole possono essere lame più affilate dei coltelli. Ciononostante, il punto cruciale non è il male ricevuto, ma cosa ci fai con tutto questo. È fondamentale arrivare a capire che, nonostante il dramma di quei fallimenti, proprio grazie a quel passato che hai vissuto, oggi puoi diventare pienamente chi sei.
Essere adulti significa imparare a prendersi cura di se stessi e di chi ti sta accanto. Significa diventare generativi: essere quel luogo di ristoro per te e per chi hai vicino. Ne abbiamo parlato bene in un podcast di qualche tempo fa (che ti invito caldamente a (ri)ascoltare).
Voglio dire… hai 20 anni, hai 30 anni, hai 40 anni, e in virtù delle mancanze che hai vissuto, ti perdi la parte migliore della tua vita. Ti lasci guidare dalle tue voglie bulimiche e dai tuoi capricci interiori, senza renderti conto che la vera gioia sta nel prendersi cura in modo maturo di te stessa e delle persone che entrano nella tua vita.
Puoi diventare quella donna, quell’uomo maturo che, alzandosi in piedi, contempla l’orizzonte e trova un senso profondo nella sua vita. Un uomo che è capace di perdonare e di perdonarsi, così da poter finalmente accogliere profondamente la missione che gli è stata affidata.
Sono sincero: alcuni traumi o sofferenze del passato non ti lasceranno mai del tutto. Staranno sempre lì, accanto a te, a guardarti nei momenti di debolezza, a puntare il dito. E molti di noi avranno bisogno di un percorso terapeutico – con uno bravo – per poter riprendere il bandolo della matassa della propria vita. Ma c’è un aspetto che dipende da te, dalla storia che ti racconti sulla tua vita.
Che film danno nella tua testa?
Puoi imparare a benedire la tua storia oggi, nel tuo piccolo quotidiano, per entrare pienamente nella tua età adulta. Per questo ci sono alcuni punti chiave su cui vale la pena lavorare, come in una sala di montaggio, un pezzo dietro l’altro, una smussatura alla volta, è necessario mettere in onda una storia di te stesso che dia giustizia del bisogno reale di bene che vive dentro di te.
Queste sono alcune delle cose che ho imparato nel processo:
Comprendi il passato: Riconosci come le tue relazioni familiari, in particolare quelle con i tuoi genitori (o con chi ti ha cresciuto), abbiano un impatto profondo sulla tua identità. Tu vieni da lì! Da quel modo di essere, da quel modo di vedere la vita, da quel modo di relazionarti. Questo ti aiuta a capire meglio te stesso e le tue relazioni. Non è questione di essere condannati a diventare come i tuoi genitori o di ricreare la loro relazione. Devi sapere cosa è per te familiare, perché quello è il tuo livello base, il tuo punto di partenza. Devi sapere bene da dove vieni, per sapere bene dove vuoi andare.
Accetta la complessità: Pensare che il cambiamento sia semplice non è realistico. La vita è complessa, la nostra interiorità è complessa, il mondo è un luogo mutevole e ognuno di noi vive dinamiche personali particolari. Diventare adulto richiede un lavoro profondo su te stesso e una volontà di esplorare le tue emozioni e i tuoi sentimenti.
Essere onesto con te stesso: La negazione distorce la tua realtà. Imparare a riconoscere le tue emozioni autentiche è un passo importante verso la maturità. Non-sentire è un meccanismo di difesa che ti tiene in uno status-quo esistenziale, impedendo alla verità su te stesso di emergere fino in fondo.
Comunicare in modo chiaro: Impara a esprimere ciò che provi, senza aspettarti che gli altri ti comprendano senza parole. Il bambino fa il broncio perché è stato offeso, perché non è stato capito e ascoltato. Tu puoi fare meglio di questo. Puoi esprimerti, rendere consapevole chi ti è accanto di dove sei e cosa stai provando. Crea intimità e permette all’altro di volerti bene.
Distinguere tra intenzione e percezione: Non tutte le ferite che hai subito provengono da intenzioni malevole. Riconoscere questo ti permette di perdonare e liberarti dal peso del risentimento. Guarda tuo padre, guarda tua madre, guarda le loro storie. Nella maggior parte dei casi, stai chiedendo ai tuoi genitori, o a chi ti sta intorno, cose che loro stessi non hanno ricevuto o che non sono stati in grado di dare alla loro vita. Sii paziente con chi non è stato capace di starti vicino e proteggerti come avrebbe dovuto.
Accettare la tua unicità: Ognuno di noi è un pezzo unico. Sono stato male per anni perché vedevo come le mie idee e i miei sogni fossero sempre considerati strani e senza senso. Poi ho capito che andava bene così, perché sono i miei sogni e i miei desideri. Ho scoperto che solo dando spazio a questa unicità potevo diventare pienamente chi sono. Abbracciare la tua unicità è un passo fondamentale per diventare chi sei.
Gestire l’ira: Impara a riconoscere e affrontare le tue emozioni senza rimanere bloccato in stati d’animo negativi. Con gli anni ho imparato un aspetto fondamentale delle mie reazioni: la rabbia era solo un’emozione che copriva come mi sentivo realmente. Spesso, il sentimento di rabbia non era altro che tristezza o paura. Per tanti anni ho usato la rabbia per reagire a situazioni difficili che mi buttavano profondamente in basso, ma oggi capisco che contattare le reali emozioni che si nascondono dietro quella rabbia è una strada più sana e completa verso un io maturo.
Essere realista: A volte, la realtà può essere meno spaventosa di quanto immagini. Impara a vedere il mondo con occhi più aperti, perché rifugiarti in un mondo irrealistico fatto di idee e supposizioni, sogni e fantasie è controproducente. Un mio amico prete dice sempre che la realtà batte il mondo delle idee 100 - 0. È vero. Abbraccia la realtà.
Essere consapevole del corpo: La tua salute fisica influisce sul tuo stato d’animo. Devi prenderti cura di te stesso e riconoscere l’importanza del tuo corpo. Qui non si tratta di essere malati di fitness, di alimentazione o avere un corpo da mettere al Partenone, ma di capire che prendersi la responsabilità di te stesso e della tua vita passa anche attraverso il tuo corpo. Claudia Viola – amica e terapeuta – dice spesso: “quello che le tue parole non dicono, il tuo corpo lo grida!”.
Controllare i pensieri: Agire impulsivamente su ogni pensiero che ti attraversa è pericoloso: rabbia, invidia, gelosia, passioni. Impara a riflettere prima di agire. Impara a pregare. Impara ad avere dominio di te. Leggere gli scritti dei padri del deserto è stata una svolta per me. Chi è al comando della tua vita, tu o i tuoi istinti?
Essere paziente con gli altri: Un passo importante del tuo percorso è imparare ad accogliere chi è in un percorso di crescita diverso. Tutti stiamo affrontando le nostre sfide, e non c’è niente di più infantile di chi si ostina a convincere e giudicare chi sta percorrendo una strada diversa dalla tua. Sii fedele alle tue idee e condividile se ti sembra opportuno, ma ricorda che l’amore passa attraverso la libertà.
Essere grato per i progressi: Impara a godere! Quante volte mi sono perso questo pezzo. Lavorare duramente per poi guardare la strada fatta e godere dei passi compiuti. E quando le cose vanno male, impara ad apprezzare quanto ci hai provato e considera che forse hai solo bisogno di tempo. Il lavoro paga sempre.
Vivi il Vangelo: Tutte queste cose che ho scritto, in un modo o nell’altro possono essere apprese dalle Sacre Scritture ed in particolare dai Vangeli. Leggi quotidianamente il Vangelo, lasciati interrogare sulla tua vita, fatti mettere in discussione e poi vivilo. Vivi nella tua vita ciò che impari dai Vangeli. Vivi il Vangelo. Non esiste pedagogia più profonda, cura più universale, del Creatore stesso che si piega sulla tua vita e si prende cura di te.
Nel cammino per vivere pienamente la missione che ti affida il Signore, un passo obbligato è quello di diventare adulti capaci di essere generativi, di donare la vita in modo maturo e gratuito. Prima di buttarti a capofitto su progetti e volontariati vari, rifletti se non stai usando tutto questo per colmare le tue immaturità. Impara a conoscere profondamente te stessa, il passato non ti definisce, ascolta le verità più profonde del tuo cuore.
Il rischio è che tu possa essere felice.
Fra
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