L'amore maturo necessita un lavoro su sé stessi #53
Ciao,
è di nuovo venerdì! ⚡
“Nessuno entri nell’amore che non sia un iniziato”
Questa è la frase con cui padre Giovanni Marini mi ha preso a schiaffi nel 2001, quando per la prima volta ho sentito parlare di questi concetti. Mi chiedevo: “Ma che vuole dire?” La cinquina era arrivata, ma… perché? Non erano bastate quelle della vita?
Pure qui!?
Ci ho messo parecchio per capire cosa realmente intendesse il frate, e non è bastato riascoltare quel benedetto corso più di una volta. Il punto fondamentale, il baricentro su cui far ruotare tutta la nostra esperienza sull’amore, è basato su tre concetti chiave:
- L’amore maturo necessita un lavoro su sé stessi.
- L’amore è una scelta, non un sentimento.
- In amore ci sono delle regole.
Partiamo dal primo punto.
Buona lettura!
Ale e Fra
Questo è un estratto dal nostro nuovo libro, “Ma l’amore può finire?”. Se ti hanno inviato questo messaggio, iscriviti qui per ricevere i prossimi numeri della newsletter e scoprire tutti gli arretrati.
L’amore maturo necessita un lavoro su sé stessi
È vero che sentiamo il bisogno profondo di vivere un amore grande, di trovare in esso una pienezza. Ma l’inganno sta nel credere che la chiave per raggiungere questo amore risieda nell’altra persona: il partner della vita, la storia perfetta, l’amore romantico ideale.
Chiedi in giro.
Chiedi a chi vive questo amore, chiedi a me e ad Alessandra con vent’anni di matrimonio alle spalle, chiedi ai tuoi nonni. Non è un segreto: le più grandi solitudini si vivono in coppia. Le più grandi delusioni si vivono in coppia. Le più grandi sconfitte si vivono in coppia. Perché mia moglie Alessandra non è l’altra metà della mela. Ma spesso è proprio una spina nel fianco che mi scuote dalla mia superficialità e dalle mie comodità. Ale non mi completa affatto!
Quello che mi fa vivere un amore grande con lei è il percorso dell’amore, è il processo di imparare ad amare — ogni giorno, ogni giorno — imparare a far entrare l’altro nella mia vita ogni giorno, imparare a non chiedere la vita all’altro, ma donare la mia vita per l’altro. Qui trovo riposo e pienezza.
E questo non si improvvisa.
E questo non si può fare senza un lavoro serio su sé stessi.
Non si può fare se ancora pensi che sarà la storia della tua vita a donarti quell’amore grande.
Guarda ai grandi santi, agli eroi, ai grandi anonimi della storia che hanno donato la loro vita con amore, nella solitudine, nel quotidiano, senza necessariamente vivere una relazione di coppia. Pensi veramente che un medico in prima linea non possa vivere quell’amore grande? Pensi veramente che nell’accoglienza della povertà dell’altro tu non possa vivere quell’amore grande? Il punto qui non è fidanzarsi o sposarsi, ma entrare in quell’amore grande, così grande che diventa un catalizzatore di vita per te e per chi hai intorno.
Si chiama pienezza di vita.
Stare in coppia o da soli è solo la forma di vita. E la forma di vita puoi sceglierla fino a un certo punto. Dipende da moltissimi fattori. Magari non hai incontrato “la persona giusta” o magari la persona giusta era lì di fronte a te, ma tu non eri pronta. Ma poi che senso ha parlare della persona giusta? A 20 anni pensavo che la ragazza per me fosse in un modo, ma quando ho incominciato a lavorare su me stesso, quando ho incominciato a farmi le domande giuste, quando ho cercato il senso nelle mie domande esistenziali… chi era la persona giusta? Ero cambiato, così come era cambiata la forma di una mia ipotetica compagna di vita.
Parliamoci chiaro.
Ci illudiamo di poter scegliere tanto nella vita, ma in realtà c’è pochissimo da scegliere e tutto da accogliere, da accettare. Non puoi scegliere dove nascere o crescere, chi sono i tuoi genitori o i tuoi fratelli, il colore della tua pelle o il tono della tua voce. Allo stesso modo potresti essere chiamato ad accettare una vita senza essere in una relazione.
E allora?
Ciò che ti cambia la vita è la tua capacità di amare – qui si gioca tutto. Ciò che ti cambia la vita è saper entrare in quell’amore grande fatto di amorevole accoglienza di sé stessi e dono totale di sé. Il punto, come sempre, è che non importa cosa ti è capitato nella vita…
ma cosa ci fai con quello che ti è capitato.
Sarai quella persona in grado di sublimare tutto questo in qualcosa di bello, in qualcosa di grande? In qualcosa che possa spaccare quel vuoto che senti dentro?
Capisci bene che tutto questo va oltre la volontà del caso, se hai trovato o meno la persona giusta, se hai fatto o meno le scelte giuste nel momento giusto. C’è molto più di questo. Ma per vivere tutto questo è necessaria una scuola d’amore che vada ben oltre le serie romantiche che ti vedi in streaming, che vada oltre Kiss Me Licia: l’amore richiede consapevolezza di sé e maturità, non è una semplice esperienza sentimentale, ma uno specchio dei nostri bisogni più intimi, della nostra natura più profonda e della nostra missione.
Essere competenti in amore non significa saper costruire una relazione di coppia.
Ma è un percorso che tocca ogni aspetto della nostra vita affettiva, sviluppando una maturità interiore necessaria per vivere relazioni vere, libere e gratuite. Ecco i tre cardini della maturità affettiva:
- Verità
- Libertà
- Gratuità
Ci torneremo più avanti.
Per ora ti basta ricordare che questo è proprio l’ABC della vita.
Sono principi base dell’amore e sono veri in famiglia, con gli amici e nelle relazioni sentimentali: se non sai amare chi ti sta attorno, in coppia sarà ancora peggio, dove la relazione intima con un altro porta all’esasperazione dei tuoi vuoti affettivi, della tua incapacità di accogliere l’altro e delle tue pretese. Fare centro nell’amore significa fare centro nella vita stessa, perché l’amore profondo e maturo non è affatto un traguardo, ma un processo di crescita continuo che coinvolge tutte le nostre relazioni e influenza la nostra visione del mondo. Vuol dire dare voce alle tue domande esistenziali più profonde ed incominciare a trovare delle risposte che contengano la radice di infinito di cui senti profondamente bisogno e che cerchi di azzittire con relazioni posticce e successi personali.
Ecco.
Il rischio è che tu possa essere felice
Alcune domande per lavorare su questi punti:
Quali sono le mie aspettative nei confronti dell’amore e come queste influenzano le mie relazioni?
Cosa vuol dire lavorare su me stesso per imparare ad amare?
Quanto credi di poter essere dono per gli altri anche senza essere necessariamente in una relazione di coppia?
Buon lavoro e a venerdì prossimo!
Francesco
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Senza di te, non si può fare!