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Riuscirò a realizzare quello che ho nel cuore? #71

04.04.2025

Ciao!

È venerdì 💫 ed eccoci con un nuovo numero della newsletter di 5pani2pesci!

Oggi affrontiamo una domanda che brucia nel petto di molti: riusciremo mai a realizzare i desideri più profondi del nostro cuore?

buona lettura

Ale & Fra


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Riuscirò a realizzare quello che ho nel cuore?

Siamo a Medjugorje da qualche giorno e stamattina in cucina, tra una cipolla e una carota, con il mio solito fare provocatorio, buttavo lì qualche domanda.

Le ragazze della Comunità Cenacolo di Madre Elvira erano intente a fare i mestieri, e io nel frattempo tiravo fuori domande. Dovevo scrivere questa newsletter e volevo fosse frutto di una condivisione semplice. Ero indecisa se scrivere riguardo a come si fa ad aspettare nella vita oppure su come Dio parla, ma a un certo punto Fatima, una ragazza che mi fa troppo ridere, dai capelli extra ricci, mi ha detto che la sua vera domanda era un’altra. Eccola:

“Ma io riuscirò a realizzare quello che ho nel cuore?”

Che domandona! Questa è la domanda esistenziale che abbiamo tutti. Da come ci poniamo davanti a questa domanda dipendono le nostre scelte, la direzione che prendiamo nella vita, dove, come e perché reagiamo a quello che ci succede.

Prima di tutto ti chiedo: conosci i desideri più profondi del tuo cuore? Non è così scontata come domanda, sai. Io, ad esempio, a causa della mia storia e delle mie ferite, non osavo desiderare e non andavo neanche a bussare alla porta del cuore per vedere da cosa fosse abitato. Molti miei amici, invece, a questa domanda hanno lasciato che rispondesse qualcun altro: la mamma che diceva che non sei una donna completa se non hai dei figli, oppure la mentalità che ti indica come unica risposta “Divertiti e goditi la vita finché sei giovane”, il bigottismo di parrocchia che ti porta a sposarti a tutti i costi sennò sei sfigato, tuo padre che spinge sulla realizzazione lavorativa di un certo level, ecc.

Primo passo: sapere qual è davvero il desiderio del mio cuore, togliendo ogni aspettativa e ogni risposta dovuta a una paura, a una ferita, a una sofferenza.

Fatto questo, ci sono due opzioni: o ci credi veramente a quello che il tuo cuore desidera oppure rinunci in partenza perché è qualcosa di MOLTO grande.

Spoiler: è un desiderio proprio del cuore quando è qualcosa che ti supera, perché il cuore di ogni uomo ha un vuoto così grande da riempire che può essere soddisfatto solo da qualcosa di Infinito, Eterno, Incredibile. Per meno di questo, il nostro cuore non trova soddisfazione, non si sazia, non ha pace.

Se scegli la strada del “Quanto costa la felicità? Forse è meglio essere felici senza”, come scrivono Benji e Fede, può succedere che, nel risparmiarti la fatica, ti risparmi anche una vita piena.

Se invece tiri fuori dalle tue ferite quel briciolo di coraggio che la vita ti ha lasciato, allora si apre per te una strada in cui bisogna munirsi di un equipaggiamento molto solido: saper attendere, essere disponibili a cambi di percorso, accettare burrasche che ti faranno dubitare di potercela fare, chiedere aiuto, tenere fissa la meta.

Capperi! E come si fa tutto questo?!

Anche il popolo ebreo, guidato da Mosè nel deserto, liberato dal faraone e dalla schiavitù d’Egitto, si è perso il suo desiderio più profondo (avere una terra tutta per loro) e dopo un po’ ha abbassato il livello, costruendosi un vitello d’oro da adorare – ovvero stupidaggini da quattro soldi che neanche loro ci credevano davvero.

Sarai tu capace di non abbassare il livello??? Ce la farò io nella vita?

Secondo punto: sapere attendere.

Nello zaino di questa avventura non puoi non avere la capacità di saper attendere. Da persona ansiosa vi confido che per me è la cosa più difficile. Davanti a tutto quello che sta succedendo alla Baita in questo periodo, mi chiedo continuamente quando ci sarà una soluzione. È difficile aspettare. Aspettare di capire, aspettare di guarire, aspettare di essere pronti, aspettare di essere maturi… aspettare, aspettare. Come si fa ad aspettare?

Le ragazze in cucina mi hanno risposto che per aspettare bisogna saper fare ogni giorno il quotidiano, ogni giorno un pezzo. Poi aggiungevano che, per non cadere nello scoraggiamento, nella sfiducia, nella depressione, bisogna pregare tanto e farsi aiutare dagli altri fratelli intorno a te.

“Quando tu ti senti amato, ce la fai” – ripetevano con l’onestà in mano della loro esperienza in comunità e con i loro occhi pieni di ragazzi già rinati, già risorti.

“L’amore degli altri è coinvolgente, ti dà la forza”, perché, come ha detto Madre Elvira con la sua stessa vita – “Ne vale la pena! Il meglio deve ancora venire!”

Quindi imparare ad aspettare vuol dire vivere il presente, lasciarsi amare dall’amore degli altri fratelli e dall’Amore di Dio nella preghiera.

Terzo punto: tu ce la farai se non abbassi il livello e ti fidi.

Tenere fissa la meta con il cuore aperto, perché qualsiasi sia il tuo desiderio, quello che cerchi in fondo è solo ed esclusivamente essere felice. Desideri sposarti perché pensi che lì troverai la felicità.
Desideri fare i soldi perché con questo pensi di ottenere la felicità.
Desideri andare in missione a salvare il mondo perché pensi che così troverai la felicità…

Insomma, qualsiasi sia il desiderio del tuo cuore, si può tradurre con il desiderio infinito di felicità. Lo scrivo subito qui: la felicità ha un nome e un volto, e si chiama Gesù Cristo! Non c’è altro essere che sia Infinito quanto il desiderio che hai dentro di Amore. Non ve ne sono altri all’infuori di Lui in grado di soddisfare questo bisogno esistenziale di vita. Con Gesù Cristo sei felice anche quando va tutto male, con una malattia o se niente di ciò che avevi pensato per la tua vita si realizza. Non c’è bisogno di abbassare il livello, ma piuttosto di fidarsi di Qualcuno che non solo ascolta i desideri più profondi del nostro cuore, ma compie le Sue promesse. In ogni passo di questa fiducia c’è pienezza.

Non è una promessa – è una certezza che si può verificare già da subito. Nella fede il cuore è leggero, perché c’è un Padre che provvede per te, che cammina con te, che parla con te e ti suggerisce cose sapienti.

Quindi non c’è bisogno di abbassare il livello – ma di fidarsi di più di Chi è la felicità in carne ed ossa.

Riuscirai a realizzare quello che hai nel cuore?

La risposta è no…

Perché – se ti fidi – vivrai cose molto più grandi di quelle che il tuo cuore e il tuo cervello sono in grado di immaginare oggi.

Il rischio è che tu possa essere felice!

Ale

PS> In questi giorni a Medjugorje vi portiamo nelle nostre piccole preghiere. Siete nei rosari che preghiamo con la Comunità Cenacolo e con i piccoli pellegrinaggi al monte delle apparizioni. Vi affidiamo a Maria con tutti i vostri desideri e bisogni. Se avete intenzioni particolari e difficili, scriveteci pure.


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