Signore, cambia il mio cuore #72
Ciao!
È venerdì 💫 ed eccoci con un nuovo numero della newsletter di 5pani2pesci!
Mentre ci prepariamo ad entrare nella Settimana Santa, condivido con voi una riflessione nata tra i sentieri polverosi di Medjugorje, dove il grido più vero è diventato: “Signore, non cambiare le mie situazioni… cambia il mio cuore!”
Buona lettura
Ale & Fra
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Signore cambia il mio cuore
In questi giorni qui a Medjugorje siamo saliti spesso sul monte delle apparizioni per pregare. Insieme a noi tantissimi pellegrini. Eravamo tutti lì a pregare intensamente. Molte persone salgono quella collina nonostante le difficoltà fisiche. Abbiamo visto ceci e zoppi; famiglie, anziani e anche bambini molto piccoli; tutti salgono su per chiedere una grazia.
Quante situazioni personali difficili, quanta sofferenza! Quante lacrime!
Anche io e Francesco, come gli altri, abbiamo pregato per i nostri figli, per la Baita che non c’è, per i ragazzi che il Signore ci ha affidato e per tutte le vostre intenzioni. Un pomeriggio, sempre lì sulla collina, c’era una ragazza di vent’anni, paraplegica, che piangeva davanti alla statua della Madonna e con lei sua madre. Entrambe piangevano, abbracciate, guardando Maria. Probabilmente chiedevano la grazia della guarigione. I miei occhi vedevano, oltre la sofferenza oggettiva della malattia, tanta dignità, tanta purezza, tanta, tanta, tanta umiltà, tanto Amore. Sentivo proprio nel cuore, rivolte a me, le parole di Gesù quando diceva che quella malattia non è per la morte, ma per la vita.
Di sicuro una vita offerta a Dio nella sofferenza spalanca le porte del paradiso rispetto alla mia vita di lamentele e preghiere a valanga dette a parole. Mi sono resa conto che noi chiediamo a Dio di risolverci i problemi, quando Dio invece… probabilmente ce li ha dati apposta per risolvere noi! Mi è venuto da pensare: “Che testoni che siamo! Capre! Caproni! Asini, che non siamo altro!”
Forse dovremmo iniziare a pregare diversamente.
Invece di dire a Dio come dovrebbe fare “Signore, fammi questo e fammi quello”, dovremmo dire “Signore, grazie per questa difficoltà, cambia il mio cuore, cambia i miei pensieri e le mie azioni per poter stare qui adesso in questa situazione.”
Hai mai pensato che questa situazione, Dio la permette proprio per cambiarti il cuore?!
Addirittura il peccato commesso da noi stessi è un’occasione per donarci l’umiltà di sentirci bisognosi di un Salvatore. Non c’è nessun male che Dio permette se non per un bene più grande ancora… amici, felice colpa che ha costretto il Padre a farci vedere e toccare dal vivo Gesù! Adesso sì che so chi sono io e quanto valgo io per Dio!
Con questo non sto dicendo di non chiedere grazie al Signore, ma di vedere oltre, di guardare al bene che, attraverso la sofferenza, Dio sta operando. Lui ci dà appuntamento proprio nella morte. Lì si incontra tutta l’umanità. Nella morte. Lì c’è l’abbraccio del Padre come per il figliol prodigo. Lì trovi la salvezza e la beatitudine (beati i poveri, beati chi ha fame e sete di giustizia, beati gli oppressi).
È nella morte che si fa verità di chi sei tu e chi sono gli altri intorno a te. È nella morte che capisci cosa desideri davvero. È solo nella morte che cadono tutte le barriere e le maschere. Solo lì abbiamo l’occasione di iniziare a desiderare Dio. Si parte da lì.
È la nostra occasione.
Il Signore perde sempre nel vangelo. A volte si arrabbia pure, però alla fine perde (per questo poi alla fine tutti se ne vanno). La morte, la paura, il fallimento, chiamala come vuoi tu, non attecchisce sull’Amore, non si attacca proprio, non regge. Per questo Gesù perde, perché non ha paura di perdere, di fallire e di soffrire e non perché è Dio, ma perché ha Dio, il Padre suo, con sé.
Ma pure noi dobbiamo pregare così! Ragionare così!
Perché la morte è morta davvero e tra poco lo celebreremo. Non lo scrivo dall’entusiasmo di giorni passati a pregare nella serenità, ma dal dolore di un progetto che non si sta realizzando come avevamo capito. Ragazzi, o ci fidiamo di Dio oppure le nostre preghiere sono solo chiacchiere al vento e sacrifici a statue d’oro.
Il Signore ci Ama e vuole cambiarci il cuore.
Credi tu questo?
Vuoi guarire?
Vuoi essere salvato?
Il Signore non ci dà croci da portare che non siano dolci. Le croci che sentiamo noi addosso, insopportabili, sono le nostre resistenze alla Sua grazia. È per questo e solo per questo che dobbiamo pregare!!! Non sprechiamo parole e sacrifici, ma diciamo solo che sia fatta la Sua volontà in cielo e in terra.
Questi ultimi giorni di Quaresima chiediamo questo e basta.
Il rischio è che tu possa essere felice
Ale
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