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il podcast di 5pani2pesci


Vince chi perde #75

02.05.2025

Ciao!

È venerdì 💫 ed eccoci con un nuovo numero della newsletter di 5pani2pesci!

Oggi condivido con te una scoperta che mi ha squarciato il cuore proprio nella notte di Pasqua. È un cambio di prospettiva importante che da tempo aspettavo!

Buona lettura

Fra


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Senza di te non si può fare!

Vince chi perde

Ho incontrato Gesù in un momento della mia vita fitto di domande, tanti dubbi e poche risposte. L’esperienza di bellezza mi ha travolto, gli insegnamenti mi hanno arricchito e l’incontro con chi vive pienamente il Vangelo mi ha convinto.

Eppure mancava un pezzo.

Quest’anno, proprio durante la veglia pasquale, ho avuto uno di quei momenti di lucidità, quando improvvisamente tutto prende senso. Ero seduto e ascoltavo una dopo l’altra le letture che raccontano la storia della Salvezza. Ascoltavo di Abramo, ascoltavo di Mosè, e pensavo: “Accidenti! Il sacrificio di Isacco, trovarsi davanti al Mar Rosso: sono situazioni assurde, impossibili, e Abramo e Mosè le devono affrontare per colpa del Signore!”.

Questi uomini, in fondo, avevano vite semplici, con il loro quotidiano, il loro lavoro, la famiglia. Erano tranquilli. Mosè non si trova di fronte al Mar Rosso per una scelta personale, ma per seguire il Signore. Abramo avrebbe potuto disubbidire alla voce di Dio che gli chiedeva di immolare suo figlio Isacco, eppure sale sul monte per il sacrificio. Entrambi seguono il Signore perché sono stati chiamati, e si trovano ad affrontare delle situazioni terribili e assurde proprio per colpa del Signore!

Se non fosse stato per la loro obbedienza, sarebbero stati più tranquilli, sarebbero stati meglio! Questo concetto è importante, perché spesso mi ritrovo a pensare ai miei guai e mi domando perché il Signore non faccia nulla. Ma, ascoltando la storia della Salvezza, è chiaro che tutti coloro che hanno scelto di vivere con il Signore, in totale obbedienza, ne hanno passate di cotte e di crude, trovandosi davanti a situazioni terribili. Per causa di questa obbedienza hanno vissuto tutto questo… e non era certamente una punizione, ma proprio il Signore lo ha permesso…

È una via.

E lo dice chiaramente Paolo nella Lettera ai Romani (che si legge durante la veglia), ma anche in 2 Timoteo:

Se siamo morti con lui, anche vivremo con lui.
2 Tm 2,11

Ed è stato a questo punto che mi si è accesa la lampadina!

In quel momento ho capito: proprio chi vive l’obbedienza al Signore fino alla fine, sperimenta oggi la risurrezione. Solo se ti trovi sul monte per sacrificare tuo figlio per obbedienza il Signore interviene; solo se – per obbedienza – ti trovi davanti al Mar Rosso inseguito dagli egiziani inferociti, il Signore apre il mare. Lo ha detto chiaramente anche Gesù:

Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Mt 24,13

E cioè: solo quando ti comprometti fino in fondo con il Signore, perdendo tutto e abbandonandoti completamente, avrai l’occasione di sperimentare la risurrezione – non una semplice guarigione, ma la Salvezza!

Alla domanda “Ma tu hai bisogno di un Salvatore?”, si risponde di sì – in maniera profonda – solo quando sei sceso nella fossa, obbedendo e perseverando fino alla fine.

Questa non è una dinamica isolata. Un assaggio lo abbiamo sperimentato anche noi con la Provvidenza. Quando si attiva la Provvidenza? Non certo quando sei passivo e guardi in alto, ma quando spendi tutto te stesso per il Regno di Dio (Mt 6,33), quando non hai un piano B, C o D nel caso si mettesse male. Quando ti trovi in una situazione che – se non si attiva la Provvidenza – finiamo tutti a casa. Io e Ale tutto questo lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle.

Ma perseverare fino alla fine è un’altra storia…

In minima parte lo abbiamo visto con la Baita e le ingiustizie subite. Infatti le ingiustizie le abbiamo subite proprio per colpa del Signore. E non abbiamo risposto con la stessa moneta perché tutto questo avrebbe fatto entrare l’odio nel cuore. Non abbiamo risposto con la stessa moneta a causa del Vangelo! In questo processo abbiamo perso tutto… Baita, salute, soldi e progetti. Ma nel processo ho chiesto insistentemente una sola cosa:

Il perdono.

Un perdono che chiaramente non poteva venire da me. Francamente non è umano, può essere solo un dono, può essere solo una Grazia.

Reduce da tutto questo, la notte di Pasqua si è accesa la famosa lampadina. Ho capito che non esiste logica umana che possa giustificare tutto questo. A chi non lo capisce, non lo si può spiegare a parole, perché è un’esperienza che si vive nella Fede. Si sperimenta. Si riceve.

Non è farina del tuo sacco, perché è un processo contro-natura! Come esseri umani organizziamo la nostra vita per la sopravvivenza, ed è biologicamente corretto che sia così.

Morire con Cristo, perseverare fino alla fine, obbedire fino a morire… no, questo non lo si può comprendere: è un’antitesi alla vita biologica e ci credo che il mondo sfotte i cristiani! Chi vorrebbe stare dalla parte di chi va al martirio, alla morte, alla sconfitta? Con la testa non ci puoi arrivare, infatti queste cose sono state rivelate ai piccoli e non ai sapienti (Mt 11,25), cioè a chi sa aprire il cuore al Signore in semplicità come fosse un bambino.

Solo con Gesù tutto questo si può fare. Solo in una fiducia autentica, in una relazione intima con il Signore, ci si può avventurare in questa strada.

Per questo vince chi perde: si apre il Mar Rosso e il Signore interviene. Altrimenti non sperimenti la Salvezza, magari guarisci come il cieco, come il paralitico, ma non sperimenti quella vita nuova che ci viene donata con la risurrezione di Cristo!

Oggi per me la vita ha un nuovo sapore! Auguro anche a te di aprire gli occhi del cuore e di sperimentare il desiderio della Salvezza.

…e ancora Buona Pasqua.

Il rischio è che tu possa essere felice!

Fra


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