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L'arte di lasciarsi amare #76

23.05.2025

Ciao!

È venerdì 💫 ed eccoci con un nuovo numero della newsletter di 5pani2pesci!

Oggi rispondiamo ad una ragazza che per email ci ha chiesto: ma come si fa a lasciarsi amare da Dio?

Buona lettura

Ale & Fra


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L’arte di lasciarsi amare

Sto ancora imparando.

Non sono bravo.

Una cosa che ho capito è che lasciarsi amare e sentirsi amati non sono la stessa cosa. La seconda implica le emozioni ed una comprensione emotiva dell’amore, la prima è mettersi nella condizione di ricevere l’Amore.

Capisco che questo ragionamento può sembrare contorto ad alcuni, ma per me il sentire è stata una bussola, una guida, ma ho capito che se questa bussola non funziona bene e non punta verso la stella polare, allora molte delle conclusioni sull’Amore possono essere falsate.

Invece, lasciarsi amare ha un sapore più oggettivo. Ho capito che lasciarsi amare – e sopratutto lasciarsi amare da Dio – vuol dire innanzitutto aprire il cuore alle proprie ferite. Aprire la stanza delle cose rotte della nostra vita, avere il coraggio di accendere la luce, ed invitare te stesso a prendere un tè in mezzo a quel disordine.

… ci vuole coraggio.

Non voglio farti false illusioni. La maggior parte di noi, quella stanza non la vuole neanche vedere. Non vuole neanche ammettere che esista! … non chiedetemi perché lo so! Una vita fatta di palliativi di vario genere: lavoro, sport, sballi-vari, ragazze.

Mai nel presente.

Sempre in fuga.

Non è colpa tua.

A volte la vita ci porta in modalità sopravvivenza, e allora le nostre giornate sono un goffo tentativo di stare a galla. Quella tristezza che senti, non viene dagli obiettivi che non hai raggiunto, o dai sogni che non si realizzano (o da Dio che non ti ascolta), ma da quella disconnessione interna tra te stesso e le tue fragilità, tra te stesso e le tue paure, tra te stesso e i tuoi fallimenti.

L’arte di lasciarsi amare da Dio si apprende a piccoli passi.

Piccoli passi che gradualmente mi portano fuori dalla modalità sopravvivenza e mi guidano verso la stanza della fragilità, dove finalmente può avvenire l’Incontro. Avere fede non è roba da catechismo, ma credere che Dio è più grande del mio perfezionismo e che lasciarsi amare vuol dire ammettere che la mia debolezza è la stanza per eccellenza dove il Signore della mia vita prende dimora.

In altre parole, la fragilità è il luogo e il tempo, dove io uomo piccolissimo, ho l’occasione di incontrare faccia a faccia il grandissimo. Colui che mi Ama. È l’occasione per entrare in relazione con Lui.

O quando pensi che avverrà questo incontro?

Davanti a un tramonto bellissimo? Certo, ma non ti cambia la vita.

Davanti all’uomo o la donna della tua vita? Sicuramente, ma non è quello.

Davanti a tuo figlio che nasce? È straordinario, ma non è lì.

C’è un passo della scrittura, che sempre mi colpisce ed è sempre accanto al mio cuore:

«Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.» — Os 2,16

Il libro di Osea è magnifico.

Mi insegna una cosa grande: che non è nei momenti di gloria, né nei successi o nelle gioie più grandi, che si farà Verità nella mia vita. Dio stesso mi spinge nel deserto, in quella stanza della fragilità in cui non vorrei entrare, per parlare al mio cuore.

Parlare al tuo cuore.

Dio, creatore del cielo e della terra, che si china su di te che sei la sua creatura e parla al tuo cuore. Parla al tuo cuore di fronte al te stesso più ammaccato, acciaccatello, e pieno di timore.

Hai paura, lo so, anche io ne ho.

Ma questa è la nostra occasione.

È la nostra occasione per creare le condizioni dell’Incontro che ti cambia la vita, muovendo i primi passi nell’arte di lasciarsi Amare.

Ne vale la pena.

Il rischio è che tu possa essere felice.

Fra


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