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il podcast di 5pani2pesci


Il metro di misura di Dio #87

17.10.2025

Ciao!

È venerdì 💫 ed ecco un nuovo numero della Newsletter di 5pani2pesci.

Qual è il metro di misura di Dio? E qual è il tuo metro di misura? Cioè, in base a cosa prendi le tue decisioni o in base a cosa scegli ciò che è bene? Continuo qui il discorso che avevo avviato nell’ultimo episodio del podcast⚡

Buona lettura!

Alessandra


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Il metro di misura di Dio

Mi trovo in uno di quei momenti della mia vita in cui l’unica cosa che desidero è che finisca presto perché il mio metro di misura è il dolore. Gli ultimi due anni sono stati molto difficili e, nonostante siano passati, rimane il dolore enorme della perdita di ciò che ho capito pienamente vero per me.

Ma quanto costa questa felicità? Davvero ne vale la pena rassegnarsi ad essere felici senza? O forse è il metro di misura della felicità che è sbagliato???

Con Francesco abbiamo scelto sempre vie scomode dove però sentivamo una verità più grande, MA davanti al dolore mi si annebbia la mente e mi perdo. Vado in confusione. Non capisco più. È vero che sono ipersensibile. È vero anche che la sofferenza è il mio punto debole. Essere ingiustamente attaccata per il bene fatto è inaccettabile… non mi va giù neanche il finale di questa storia. Ho capito che non piace neanche agli altri perché chiunque incontri mi chiede della Baita, ma io non riesco neanche a rispondere perché mi sale improvvisamente un nodo in gola e scappo.

Mi ripeto come un ritornello “mai più, mai più, mai più” perché non si può pagare così tanto. Mentre lo penso chiudo il cuore al Signore e tappo le orecchie per non sentire il Suo Amore… so molto bene quanto quella Sua dolce tenerezza mi farebbe arrendere e proprio non voglio. E così lotto con tutte le mie forze dentro questi contrasti tanto forti. Un combattimento spirituale intenso dove si prendono a pugni tanti pezzetti di verità pieni di rabbia e dolore.

Allora sto qui, in questa chiesetta, in silenzio come ogni mattina dopo la messa, a chiedermi “ma Tu come ragioni??? Me lo puoi spiegare?”. Mi chiedo qual è il metro di misura di Gesù.

Non è banale rispondere… Vorrei tanto averLo davanti a me, toccare le Sue mani, guardarLo negli occhi e chiederglieLo. Posso solo immaginare con gli occhi della fede questa scena e provare a dare risposta in base a quello che so di Lui. Mi viene da dire che sicuramente quello che ha guidato le Sue scelte non è stata la fatica perché non si è mai risparmiato, anzi ha fatto un miglio in più di quello obbligato a fare; non è stato neanche la sofferenza perché ha indurito il Suo volto mentre saliva a Gerusalemme sapendo cosa gli avremmo fatto; non è stato il risparmio perché ha accettato e dato sempre tanto anche quando era sabato e non era permesso.

Allora che metro di misura ha usato Gesù?

Credo Lui abbia usato come criterio di vita questo: dare tutto se stesso per essere un dono totale ed illimitato nel tempo, un ti amo per sempre ed oltre.

Forse questa newsletter è molto sintetica, mi dispiace, ma non ho molte parole in questi giorni. Però questa domanda la volevo fare anche a te per sentirmi meno sola in questa ricerca della verità: qual è il metro di misura della tua vita, delle tue scelte? In base a cosa prendi una decisione?

Scegli quella facoltà perché è più facile trovare lavoro, cioè è più comoda per il dopo. O forse scegli di non provarci con quella ragazza perché te la rischi (cosa altamente costosa!). O, come me, fai scelte guidate da qualcosa che è vero per te, ma quando costa troppo chiudi il cuore e inizi a pensare che essere atei non è poi così male come opzione 😅.

Insomma tu in base a cosa scegli o non scegli?

Prova ad essere sincero e a rispondere concretamente a questa domanda. Prendi le tue scelte di questo momento, una ad una, e cerca di capire con quale criterio le hai fatte o le stai facendo.

Aggiungo un piccolo spoiler: sto cominciando a capire che solo le scelte con il criterio di Gesù Cristo, ovvero dare totalmente la vita, sono scelte davvero buone. Solo per le scelte per un Amore totale ed incondizionato ne vale la pena. Solo queste rimangono perché solo l’Amore resta (dice Chiara Amirante). Queste sono scelte eterne, per sempre, immortali.

Per fare questo ci vuole tanto, ma tanto Amore a te stesso perché è dono vero solo ciò che si Ama, altrimenti è avanzo, superfluo, volontariato. La vita offerta totalmente è Amore che si vede, si tocca e si mangia: Gesù Cristo!

Vorrei essere come San Paolo e dire anch’io: “Chi ci separerà dall’Amore di Cristo? “ La tribolazione, la spada, il dolore o la fatica? Ma certo, figurati se c’è qualcosa che possa permettere questo! E poi, farmi una risata… ma mi manca la fede per vivere questa gioia piena.

Il rischio è che tu possa essere felice!

Pregate per me.

Ale


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