Non sei più quello di una volta #88
Ciao!
È venerdì 💫 ed ecco un nuovo numero della Newsletter di 5pani2pesci.
L’amore ha varie fasi e noi siamo bravissimi a perderci la parte migliore.
Buona lettura!
Alessandra
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Senza di te non si può fare!
Non sei più quello di una volta
Ho sentito tante volte questa frase. Di solito riguardo a relazioni d’amore, ma questo accade anche con un amico o nella relazione con Dio. Il nostro cuore desidera costantemente vivere emozioni intense. Il nostro desiderio di amore o le nostre ferite hanno sempre un bisogno vitale di pienezza.
Quando nasce un’amicizia o un amore tutto è molto appagante. Il cuore si riempie di bellezza. Con il tempo si scoprono aspettative disattese e limiti di sé e dell’altro. È qui che spesso si molla tutto. Dall’innamoramento si passa alla realtà. Dalle forti emozioni si arriva al quotidiano. Iniziamo a farci due conti perché la strada non è tutta in discesa come avremmo voluto. L’equazione del calcolo è più o meno questa:
no emozioni + fatica = ciaone!
Non sei più solo brillante e simpatico come ti avevo conosciuto all’università, dunque, non so se ne vale la pena. Le emozioni vacillano e il nostro sistema immunitario va in risparmio energetico. In questo punto specifico noi diventiamo bravissimi a perderci la parte migliore.
Ma siamo sicuri che questi desideri così grandi di Amore possono essere riempiti dalle emozioni?
Ho capito che la vita è un’altra cosa. A quarant’anni so bene che la vita è molto di più di quello che mi aspetto. Faccio fatica a ricordarmelo, ma so che è vero.
Stare
Ho imparato che ciò che riempie davvero è non scappare, ma stare. La parte migliore è oltre i miei desideri, oltre le aspettative, oltre le mie fragilità. È molto di più di questo.
Lo so che ci vuole molta fantasia nel 2025 a pensare di aggiustare qualcosa invece di buttarla via. Aggiustare costa un tempo di privazione, frustrazione, azionare il cervello per capire, l’umiltà di mettersi in discussione… È difficile. È oggettivamente difficile. Buttare via invece dona il brivido del nuovo acquisto, dà la speranza di poter avere qualcosa di meglio.
PERÒ!!! Ho scoperto che stare nel vuoto o nella disillusione mi porta a sapere chi sono davvero. Il tempo che passa senza vedere la realizzazione concreta di ciò che desidero genera una frustrazione, é vero!, ma che mette alla prova in profondità cosa voglio davvero, perché desidero quella cosa e dov’è il bene per me.
Lo stare è la strada per arrivare alla parte migliore di una relazione.
Il Sabato Santo
Mi chiedo tante volte perché Gesù non sia morto e risorto nello stesso istante. Perché esiste un sabato di mezzo? E mentre rosico nel vivere un sabato troppo lungo per i miei parametri, capisco che questo è il tempo dato all’uomo per entrare nei propri inferi, nelle proprie battaglie interiori, per poter scegliere se fidarsi oltre ciò che gli occhi vedono e godersi la parte migliore.
Ogni amicizia, ogni fidanzamento, ogni matrimonio, ogni relazione passa da non sei più quello di una volta …e meno male!!!
Immaginate Giacomo, Matteo e Pietro mentre seguivano Gesù. Immagino la gioia di quando hanno mollato tutto, lì dove erano, e lo hanno seguito. Per non parlare della felicità di vivere insieme a Quello che da secoli tutti aspettavano. Tutto contornato dai miracoli, la popolarità, i follower. Poi Gesù ha cominciato a parlare in parabole e non si capiva molto… Poi è arrivato il momento in cui Lui diceva che lo avrebbero messo a morte… lo ha ripetuto tante volte, ma era troppo brutto da ascoltare, troppo lontano dal sogno e dalle aspettative del Messia che credevano. E alla fine il tutto si conclude a schifio: la morte brutale. Non una parola, non un miracolo, neanche un discorso per i follower. Nulla. Niente di niente. Una pecora al macello (l’unico animale che, messo a morte, non urla, non piange, non dice nulla).
Avranno pensato che Gesù non era più quello di una volta… e poi si sono chiesti: ma ne vale davvero la pena? Cosa ne abbiamo noi in cambio per aver mollato tutto?
Cosa rimane?
Cosa rimane di una relazione, di un desiderio di amore, di un sogno, di un progetto tanto desiderato?
Rimani tu e il dono della fede e della speranza che quella relazione ha dato. Rimani tu che hai il potere di scegliere se buttare via tutto e tornare a pescare o credere che la vita sia molto di più di come pensavamo e speravamo andasse. Rimani tu nel sabato che scegli di credere che se il chicco non muore non produce frutto.
Ecco, tutto questo per dire una sola cosa: la vita vera nasce proprio nello stare nelle disillusioni, nelle fragilità, nelle aspettative mancate. Le radici della nostra santità spuntano dall’accoglienza delle nostre ferite, dei nostri vuoti esistenziali, del lasciarci aggiustare da Dio permettendogli di Amarci come ha pensato Lui.
È questa la parte migliore! Le emozioni non possono darci questo, ma imparare a saper stare, invece, può farci vivere emozioni ancora più grandi perché è da qui che nasce la vita vera, quella che sazia e disseta ogni millimetro del nostro essere.
Tu cosa vuoi? Credi tu questo?
Il rischio è che tu possa essere felice!
Ale
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