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La guarigione del cuore ❤️ #36

Carissimi

bentornati ad un nuovo numero della ✨ newsletter di 5pani2pesci ✨ Dopo la pausa di venerdì scorso – causa Trombamica Tour – torniamo a scrivere, stanchi ma felici. Stanchi, perché questi mesi stiamo macinando talmente tanti km con il furgone che fra un po’ ci danno la patente C honoris causa. Felici, perché potervi incontrare ed ascoltare le vostre storie non ha prezzo. Grazie!!

Il Tour continua con il Sud Italia, a breve maggiori info su 5p2p.it

Ma ora … è tempo di invitarvi al Coast to Coast!

Qui si pensa e si opera al contrario 🙀

Buona lettura

Francesco

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La guarigione del cuore ❤️

… e il cammino del Buon Ladrone

Il cuore è l’organo del sentire.

È un motore che batte e che ha la capacità di metterci in contatto con noi stessi e con gli altri, con i sentimenti, con il bene e il male e con tutto ciò che è importante nella nostra vita. Per questo, la cura del cuore ha bisogno di una attenzione particolare.

E quando ce ne dimentichiamo, si dice che diventiamo “freddi”: Non ci curiamo dei bisogni altrui, non ci accorgiamo dell’altro. E cioè, nella misura in cui sono incapace di sentire me stesso, così non sentirò te. In ultima analisi non ti vedo, perché ho perso di vista me stesso ed i miei bisogni più profondi!

San Francesco predicava che è donando che si riceve. Quindi proprio il non-donare è l’atto più autolesionistico che esista, perchè smetto di ricevere. Ed accade, non per cattiveria, ma perché siamo talmente lontani da noi stessi, che non vediamo ciò che ci manca più profondamente.

Accade questo perché il nostro cuore è ferito: il mio e il tuo cuore sono feriti. Quando diventa duro è ferito, quando non prova emozioni è ferito. Quando non genera e non dona la vita è ferito. Allora quando è così, è urgente prendersi cura del proprio cuore.

La guarigione del cuore è un cammino che dura tutta la vita. Perché il cuore è un organo capace di dilatarsi, e per poterlo fare deve essere guarito dalle ferite che porta su di sè. È un cammino perché è fatto di piccoli passi, di piccole attenzioni, di aperture graduali.

La Cura è aprire il cuore a Dio. Quando lo permettiamo, Egli con attenzione e gradualità si prende cura di noi. E nella misura in cui mi apro a Dio, così Egli mi visita e mette le mani sul mio cuore ferito. Non è una azione magica. Ma richiede un atto volontario: l’aprirsi.

Aprirsi innanzitutto alla Parola di Dio. Così come la ascoltiamo. Con le sue stranezze e assurdità. Con la sua vita pulsante che ha il potere di mettermi in moto verso l’impossibile. E poi aprirsi alle assurdità di Dio. Alle sue richieste folli: deserti da attraversare, mari da aprire, croci su cui salire…

Tutto con il fine di entrare in una conoscenza più intima con Gesù. In un rapporto più stretto, meno formale ma più concreto.

Non è facile aprire il cuore, specialmente per uno come me, e spesso ho bisogno di un aiutino. Per entrare più a contatto con il mio cuore ho bisogno di sperimentare quell’essenzialità che, ad esempio, si vive in un cammino: a piedi per più giorni, con lo zaino sulle spalle, a contatto intimo con il mio corpo, il corso della natura e Dio. Così ho incontrato Alessandra in quella estate del 2002. Così il Signore spesso parla al mio cuore, perché la strada lo rende più aperto. Infatti i km nelle gambe e l’estrema essenzialità sono per me la migliore via per la docilità.

E così, per questa quaresima, ho deciso di avvicinarmi alla Pasqua proprio camminando. Ho deciso di camminare nella nostra Basilicata, nella sua asprezza e aridità, per imparare ancora una volta la sua semplicità. Per entrare in contatto con l’essenziale. Per svuotarmi e fare spazio a l’azione del Signore nella mia vita.

Questo percorso, disegnato lungo le montagne lucane, ho pensato di chiamarlo il cammino del Buon Ladrone, con l’augurio che chi percorrerà quelle strade con cuore sincero possa sperimentare la guarigione del cuore come il Buon Ladrone sulla croce. Infatti, riconoscendo il suo limite e le sue debolezze, si lascia accogliere da Gesù nel momento più paradossale (per noi) della sua vita: l’esperienza della croce.

Qui c’è veramente poco da capire, ma tanto da accogliere! E quindi cammino, per provare ad accogliere fino in fondo questo mistero.

Come ho raccontato nell’ultimo podcast, sono felice di vivere questa esperienza a chi si vorrà unire a me in questo viaggio. Ho messo un po’ di informazioni a questo link. Sottolineo che è una esperienza dura, non adatta ai principianti. Quindi l’invito è aperto solo a chi ha già fatto altre esperienze di cammino a piedi. Viceversa, ci saranno altre occasioni per incontrarci. Chi vuole, si faccia avanti entro qualche giorno perchè ci stiamo già organizzando per partire.

Spero che ognuno di noi possa fare tesoro di questo tempo di Quaresima e sperimentare una vera apertura al Signore e la sua guarigione.

Buon cammino a tutti.

Il rischio è che io possa essere felice!

A venerdì prossimo 👍

Francesco


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