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Una sposa e mamma santa, Gianna Beretta Molla

Ruvido

Oggi la chiesa ricorda una donna, Gianna Beretta Molla, che è stata moglie e madre santa. Verso il termine del secondo mese della quarta gravidanza, Gianna ebbe un fibroma all’utero. Operata immediatamente, ci si rese conto che non sarebbe stato possibile salvare sia lei che il bambino. Gianna chiese di salvare la vita che custodiva, anche a scapito della sua. Morì nei giorni successivi al parto. Era il ‘62, aveva 39 anni. Gianna, come Chiara Corbella, porto’ avanti questa scelta in piena consapevolezza, totalmente sostenuta dall’amore di Cristo.

Alla gente che le faceva notare che avrebbe lasciato tre bambini senza madre, rispondeva che non si può uccidere uno dei figli per donare una madre agl’altri tre. Sono gli assurdi della vita.

Bellissime le lettere del fidanzamento. Mi colpisce moltissimo il suo desiderio per rendere felice Pietro, suo futuro marito. Le sue parole sono tutte nell’ottica del dono, infatti il matrimonio è dono di se stessi all’altro. Il fine, non la propria felicita ma quella dell’altro:

Pietro, tu sai che è mio desiderio vederti e saperti felice; dimmi come dovrei essere e ciò che dovrei fare per renderti tale …

… mi sento così un nulla, così capace di niente, che pur desiderando grandemente di farti felice, temo di non riuscirvi …

Vorrei proprio farti felice ed essere quella che tu desideri: buona, comprensiva e pronta ai sacrifici che la vita ci chiederà …